Cronaca - 04 luglio 2024, 17:12

Chat con minorenni, foto di ragazzine nude, proposte di soldi, droga e sesso: condannato

Rocco Tonetti, residente nel Bresciano, è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di carcere perchè adescò due amici minorenni su una chat di incontri. Uno di loro: "Mi diceva che poteva darmi dei soldi per la droga e per le escort e che poteva farmi conoscere ragazzine della mia età. In cambio voleva che gli mandassi le mie foto nudo"

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Rocco Tonetti, 49enne, residente a Palazzolo sull’Oglio, nel Bresciano, è stato condannato a un anno e otto mesi di carcere stamani davanti al tribunale di Cuneo per adescamento di minore.

La vicenda, come ricostruito dalla Procura, risale al 2019, quando un ragazzino del Saluzzese e l’amico residente nell’astigiano si iscrissero ad una chat di incontri all’insaputa dei genitori. Fu la madre di quest’ultimo a presentare denuncia nei confronti dell’imputato.

A far allarmare la donna, come spiegato dalla stessa in tribunale, era stato il ritrovamento di alcune chat sul telefono del figlio, allora sedicenne: “Avevo visto alcune foto che quell’uomo gli mandava – aveva riferito -. Erano foto di ragazzine nude oppure foto del seno. Ricordo che scrisse a mio a figlio che, se lo avesse raggiunto, gli avrebbe fatto una ricarica del telefono”.

Dopo la scoperta delle chat, l’uomo continuò a cercare il ragazzo e a quel punto la donna, fingendo di essere il figlio, continuò lei le conversazioni: “Lui non sapeva che in realtà stava parlando con me – ha proseguito -; mi disse che voleva essere amico di mio figlio e che voleva che andasse a casa sua per amicizia. Poi, sempre facendo finta di essere mio figlio, gli avevo detto che l’avrei denunciato e poi l’ho bloccato. Mandava foto delle ragazzine in biancheria intima e chiedeva a mio figlio da quanto non aveva rapporti e se ne aveva già avuti o che se fosse andato a casa sua avrebbe potuto avere le ragazze della foto”.  

Ma la donna non fu l’unica a denunciarlo: stando a quanto emerso in udienza, sono numerosi i procedimenti a carico di Tonetti per reati analoghi in altre zone d'Italia.

Come era stato illustrato da un ispettore della Polizia Postale di Brescia, tra il 2015 e il 2017, erano state tre le perquisizioni effettuate a casa dell'uomo disposte dalla Procura di Bergamo, Bologna e Brescia a seguito di altre denunce per adescamento minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Dal 2022 Tonetti è sottoposto a sorveglianza speciale da parte del tribunale bresciano, che gli ha impedito di frequentare oratori e luoghi di ritrovo di soggetti minori a Palazzolo.

Dopo la donna, è stato ascoltato il figlio, ad oggi ventenne: “Mi aveva promesso del denaro in cambio di mie foto o biglietti del treno per incontrarci a casa sua – aveva spiegato -. Non mi ha mai proposto della droga. Non sapevo che mia madre avesse parlato con questo signore spacciandosi per me. Mi scriveva sempre durante il giorno”.

Ma quelle richieste non furono le uniche che l’uomo avanzò al giovane: “Ricordo che mi aveva proposto di incontrarci e andare oltre, di provare 'nuove esperienze' – ha proseguito -. Mi ha proposto di toccarci a vicenda nelle parti intime e mi diceva che sarei andato a letto con le ragazze delle foto. Chiedeva anche delle mie foto, anche nudo”.

In una delle udienze era stato chiamato a deporre il ragazzo saluzzese - ad oggi maggiorenne -. “Avevo conosciuto R.T. su un sito di incontri - aveva spiegato -. Mi ero iscritto per vedere se trovavo qualche ragazza. Lui sapeva che ero minorenne, non gli ho mai mentito sull’età. Mi diceva che poteva darmi dei soldi per la droga e per le escort e che poteva farmi conoscere ragazzine della mia età. In cambio voleva che gli mandassi le mie foto nudo”.  

Il giovane ha poi riferito di una conoscenza solo virtuale con l’imputato: “Mi mandava foto sconce di bambini dicendomi che aveva avuto un rapporto con loro. Gli avevo detto che mi sentivo con una ragazza di Milano e lui diceva cose come ‘vogliamo scoparcela?’ e io gli chiedevo di smetterla. Mi chiedeva anche cosa intime e mi inviava siti di ragazze nude. Poi, mi aveva detto che voleva mandarmi dei soldi per comprarmi alcool e droga. Io, per vedere se fossero solo chiacchiere ed eventualmente denunciarlo, gli avevo detto di sentire il mio amico che aveva la carta postepay. Quando ho scoperto che aveva iniziato a infastidire anche lui ho chiuso i rapporti. Insisteva a chiamarlo e poi sua madre scoprì tutto e lo ha denunciato. Avevo paura succedesse qualcosa”.

Durante una delle perquisizioni effettuate dalle forze dell’ordine a casa dell’imputato, venne trovato anche il cellulare che conteneva le chat, una cartella contenenti tre immagini di bambine nude e il numero del ragazzo residente nel Saluzzese salvato in rubrica. “Prima di questa denuncia - ha concluso l’ispettore – durante una perquisizione Tonetti aveva buttato i computer e i dischi dalla finestra. Nel 2015 gli avevamo sequestrato il cellulare e il modem e nonostante le proibizioni continuava a chattare con i ragazzi. Abbiamo trovato una cartella di immagini pedopornografiche e ricavato le chat, ma non siamo riusciti a collegare le foto mandate effettivamente. C’era la chat di adescamento in cui millantava con ragazzini di procurare sesso facile con ragazze”.

CharB.

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