Al Direttore - 04 luglio 2024, 18:48

Beatrice e il tirocinio alla scuola dell’infanzia Gullino: "E' diventata parte di un ambiente che l’ha accolta senza etichettarla"

Riceviamo e pubblichiamo da mamma Bruna: "Grazie a chi dà ai nostri figli la possibilità di vivere nel mondo di tutti, concretizzando il sogno di noi genitori e le lotte che quotidianamente portiamo avanti per ottenere l’inclusione"

Beatrice insieme alle sue colleghe di tirocinio

Beatrice insieme alle sue colleghe di tirocinio

Mi presento. Sono Bruna, mamma di tre figli, tra cui Beatrice, ragazza di 21 anni con Sindrome di Down.

A luglio 2023, Beatrice ha terminato il percorso di scuola superiore che ha frequentato per cinque anni a Saluzzo, presso l’Istituto Professionale “Denina”, indirizzo sociale “Silvio Pellico”.

Durante l’estate, siamo stati contattati dall’Agenzia AFP di Verzuolo, che aveva già seguito Beatrice per lo stage, la quale ci ha comunicato che Beatrice avrebbe potuto partecipare ad un tirocinio formativo retribuito promosso dalla Regione. A questo punto, non restava che capire quale sarebbe potuto essere l’ambiente più adatto a mia figlia.

Seguendo il desiderio di Beatrice di lavorare con i bambini, abbiamo cercato una scuola dell’infanzia in zona Savigliano disposta ad accogliere la ragazza, grazie anche al sostegno dell’Assessore alle politiche sociali del comune di Savigliano.

Trascorso un po’ di tempo, l’AFP di Verzuolo ci ha allietato con la notizia che la prof.ssa Emanuela Bussi, Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Santorre di Santarosa” di Savigliano, ci avrebbe convocato di lì a poco per un colloquio. Dopo aver riassunto brevemente come siamo arrivati all’Istituto Comprensivo in questione, più precisamente alla scuola dell’infanzia “Gullino”, ci tengo a sottolineare alcuni punti fondamentali di questa esperienza che si prorogherà per ulteriori sei mesi.

Innanzitutto, per quanto ne so, la prof.ssa Emanuela Bussi è stata la prima Dirigente Scolastica ad aver creduto in questo tirocinio, nonostante le innumerevoli questioni burocratiche e gestionali, e con lei anche la tutor di Beatrice e le colleghe di lavoro.

Inoltre, io da mamma credo di non aver mai visto mia figlia così realizzata: questa esperienza è stata, e continuerà per altri sei mesi a essere, un rapporto di lavoro vero e proprio e realmente formativo. Dopo il primo incontro con l’agenzia formativa AFP di Verzuolo, con la Dirigente Scolastica, con la tutor e un’altra collega, Beatrice è stata inserita nell’ambiente lavorativo e ha iniziato a rapportarvisi, creando legami con colleghe, bambini e collaboratori scolastici. Si è trovata bene sin da subito, perché la rete di persone intorno a lei ha saputo focalizzarsi su chi è Beatrice, su ciò che sa fare, e non sui suoi limiti o difficoltà; questo ha permesso a mia figlia di credere maggiormente in se stessa, di avere maggiore autostima e ciò ha contribuito, di conseguenza, a fare in modo che si impegnasse a dare il meglio.

Come in ogni contesto lavorativo, a volte si sono incontrate delle difficoltà, che sono sempre state affrontate grazie allo scambio costante scuola-famiglia e discutendone direttamente insieme a lei, nell’ottica di individuare strategie utili e mirate al miglioramento.

L’ambiente della scuola dell’infanzia “Gullino”, a partire dalla Dirigente Scolastica, ha semplicemente agito come dovrebbe fare ogni ambiente di lavoro, dando la possibilità ai nostri figli di vivere nel mondo di tutti, concretizzando il sogno di noi genitori e le lotte che quotidianamente portiamo avanti per ottenere l’inclusione. Sì, questa parola ormai è sulla bocca di tutti, se ne parla a dismisura, ma spesso poi nel concreto nulla di ciò che viene detto a parole si vede realizzato. Al contrario, vivendo questa avventura di tirocinio con Beatrice, nel contesto di questo Istituto Comprensivo, di inclusione non ho sentito parlare più di tanto, ma i fatti hanno parlato chiaro sin da subito: Beatrice è diventata parte di un ambiente che l’ha accolta senza etichettarla, mirando piuttosto alla realizzazione e alla formazione di una ragazza di 21 anni quale è.

Ringrazio quindi la Dirigente prof.ssa Emanuela Bussi, tutte le preziose colleghe di Beatrice, il personale scolastico, l’agenzia formativa di Verzuolo e il comune di Savigliano, ma ci tengo anche a ringraziare Beatrice, perché ogni giorno mi dà prova di quanto voglia vivere una vita indipendente nel mondo di tutti e io, come mamma, finché ne avrò forza, la sosterrò in questo.

Bruna


lettera firmata

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