Cronaca - 03 luglio 2024, 09:35

Domani a Torino la seconda udienza del "processo smog": accusato di inquinamento ambientale l'ex sindaco di Cuneo Valmaggia

Procede la causa di Chiara per i danni da smog alla salute di suo figlio: "Il Giudice ha disposto una consulenza tecnica per accertare se il bambino sia stato esposto a concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti"

Si tratta del primo processo penale in Italia di questo genere, nel quale viene contestato agli amministratori degli enti pubblici territoriali il reato di inquinamento ambientale colposo

Si tratta del primo processo penale in Italia di questo genere, nel quale viene contestato agli amministratori degli enti pubblici territoriali il reato di inquinamento ambientale colposo

Procede l’azione legale civile contro la Regione Piemonte per il diritto a respirare aria pulita e sana, avanzata nel novembre 2022 da Chiara insieme al compagno per i danni da smog alla salute di suo figlio.

“Il Giudice ha accolto le istanze istruttorie proposte dagli attori e disposto una consulenza tecnica per accertare se il bambino sia stato esposto a concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti previsti dalla normativa e a quelli raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS. Al consulente è altresì stato chiesto di accertare quali disposizioni non siano state ottemperate dalla convenuta. All'esito del deposito della consulenza, fissato per dicembre 2024, il Giudice potrebbe valutare se disporre accertamenti sulle condizioni di salute del bambino”, commentano gli avvocati Giuseppe Civale e Luigi Gili, che rappresentano la famiglia.

Tra gli imputati l'ex sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia

Tra gli imputati figurano gli ex sindaci di Torino Piero Fassino e Chiara Appendino, oltre all'ex presidente della Regione Sergio Chiamparino e all'ex assessore regionale all'Ambiente, nonché ex sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia, tutti accusati di inquinamento ambientale). Accusati anche gli assessori Alberto Unia, Stefania Giannuzzi, Enzo Lavolta e Matteo Marnati.

 

Primo processo del genere in Italia

Gli imputati sono accusati di non avere adottato misure efficaci per evitare il continuo sforamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti nell’aria stabiliti dalla legge, sforamenti che hanno determinato, secondo i consulenti tecnici della Procura della Repubblica, oltre mille morti premature e numerosi ricoveri ospedalieri. Si tratta del primo processo penale in Italia di questo genere, nel quale viene contestato agli amministratori degli enti pubblici territoriali il reato di inquinamento ambientale colposo, che il legislatore ha introdotto nel 2015 per una più incisiva tutela dell’ambiente.

Il Comitato Torino Respira sostiene la causa di Chiara

 

“Respirare aria pulita e sana è un diritto di tutti, in tutta Italia. Dobbiamo rivendicarlo insieme”, spiegò Chiara  all’avvio dell’azione legale per chiedere alle istituzioni politiche efficaci a tutela della salute. 

Il bambino che ora ha 8 anni, fin dal concepimento, è stato esposto ai livelli di inquinamento elevati e spesso fuorilegge di Torino e, a partire dai primi mesi di vita, ha iniziato ad avere gravi problemi di salute, in particolare ai polmoni.

Il Comitato Torino Respira, che sostiene la causa di Chiara, ha preso atto di questa notizia positiva e confida che anche il “Processo Smog”, di cui domani, giovedì 4 luglio, si terrà la seconda udienza e in cui Torino Respira, Greenpeace Italia e ISDE-Associazione Italiana Medici per l’Ambiente saranno parti civili possa andare avanti.

redazione

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