Economia - 02 luglio 2024, 07:00

Sistemi di sorveglianza contro i furti nei supermercati

I supermercati, di grandi o medie dimensioni, sono terreno di caccia privilegiato per chi vuole commettere un taccheggio, dato l’ampio quantitativo e la varietà di merce esposta.

Sistemi di sorveglianza contro i furti nei supermercati

I supermercati, di grandi o medie dimensioni, sono terreno di caccia privilegiato per chi vuole commettere un taccheggio, dato l’ampio quantitativo e la varietà di merce esposta. Le ragioni che causano tale comportamento sono molteplici e coinvolgono aspetti di carattere psicologico e sociale, oltre che economico. Ingenti risultano comunque i danni per i titolari degli esercizi commerciali, mentre gravi possono essere le conseguenze per chi viene scoperto.

Comuni sistemi antitaccheggio

Supermercati, centri commerciali o altre tipologie di negozio possono implementare procedure di sicurezza specifiche con cui proteggere la merce da inappropriati tentativi di acquisizione. In difesa dai furto supermercato telecamere e registrazioni si pongono come efficaci supporti a tutela dei gestori. Ci sono poi altre opzioni che trovano spesso utilizzo, ad esempio barriere antitaccheggio poste alle casse o anche nei punti di accesso e uscita, etichette antitaccheggio sulle confezioni dei prodotti e piastre volte al medesimo scopo. Si aggiunge poi la presenza di personale addetto alla sorveglianza, nei varchi di ingresso o uscita oppure in circolazione tra corridoi e scaffali.

Le telecamere sono un supporto cui molti esercizi commerciali decidono di ricorrere, in virtù di sistemi ormai di livello avanzato, grazie ai quali le riprese in tempo reale da differenti angolazioni del supermercato si accompagnano a riproduzioni di alta qualità visiva. Alcuni impianti si avvalgono ora anche dell’intelligenza artificiale, capace di scovare i malintenzionati attraverso algoritmi che decifrano e segnalano eventuali azioni inusuali compiute mentre si osserva o tocca la merce. Va sempre ricordato che i clienti devono essere informati tramite appositi cartelli della presenza di telecamere all’interno degli esercizi commerciali, e che per le norme sulla privacy queste ultime non possono inquadrare ambienti come bagni e camerini.

Un problema diffuso e stratificato

Non è possibile realizzare un identikit del taccheggiatore medio, poiché questa problematica coinvolge vari orizzonti di classe sociale, età di riferimento e motivazioni pratiche o emotive. C’è chi cerca di portare a termine furti per bisogno, ma anche chi lo fa per problemi psicologici di notevole rilevanza come ad esempio la cleptomania. Gli adolescenti possono compiere furti per farsi apprezzare dai coetanei o addirittura talvolta per noia, come sorta di ribellione a una vita monotona e priva di emozioni. Gli atti di furto chiamano in causa dunque persone giovani e meno giovani e possono essere isolati, reiterati o persino patologici.

È facile rendersi conto di come i supermercati rappresentino una colorata e attraente terra di conquista per chi ha tali mire. I sistemi di sorveglianza tramite telecamere e funzioni avanzate costituiscono un valido deterrente, anche se naturalmente non hanno facoltà di risolvere certe dinamiche e alterazioni private e sociali, per le quali dovrebbero intervenire con forza professionisti in materia e istituzioni.

Il tema dei furti in negozi e supermercati include molteplici tipologie di prodotti, in particolare vini, carni in scatola, tonno, salumi e formaggi, ma anche dispositivi elettronici e relativi accessori, capi di vestiario, calzature e occhiali. Di conseguenza è necessario un ausilio efficace che possa bloccare sul fatto e smascherare i malintenzionati, per evitare perdite economiche sostanziose.

 

Richy Garino

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