Politica - 01 luglio 2024, 08:00

Cuneo, “Crescere” e “Solidali e Democratici” provano a mettersi insieme

Iniziate le manovre di avvicinamento tra i due gruppi consiliari. Obiettivo: contenere, da un lato, la bulimia di poltrone del Centro per Cuneo; dall’altro, rivendicare pari dignità nei confronti del Pd. Un’ipotesi che semplificherebbe il quadro di maggioranza ma che costituisce un ulteriore stress-test per la sindaca Manassero

Cuneo, “Crescere” e “Solidali e Democratici” provano a mettersi insieme

Le novità politiche del post voto – a due anni dall’insediamento della giunta Manassero – potrebbero essere varie e portare ad un rimescolamento di carte nel municipio di Cuneo.

Il braccio di ferro e le conseguenti tensioni dei mesi scorsi tra Centro per Cuneo e Partito Democratico, i due maggiori gruppi di maggioranza che contano sette seggi ciascuno, sta determinando effetti collaterali per ora ancora sotto traccia ma interessanti in termini di prospettiva.

Mentre si fanno insistenti le voci di un passaggio al Pd dell’assessore  Cristina Clerico, eletta nella lista Centro per Cuneo, i due gruppi minori di maggioranza, “Crescere Insieme” e “Cuneo Solidale e Democratica”, che contano tre seggi ciascuno, hanno iniziato manovre di avvicinamento vagheggiando la fusione in un unico gruppo consiliare.

Alle comunali del 2022 “Crescere” aveva ottenuto 1.994 (8,9%), “Cuneo Solidale e Democratica” 1.626 (7,2%).

“Crescere” conta su due assessori, Andrea Girard e Paola Olivero, e ha la presidenza di Acsr con Giancarlo Isaia, del Miac con Marcello Cavallo, oltre a qualche altro incarico di minore entità.

Tre i consiglieri: Luca Paschiero (capogruppo), Mario Di Vico ed Elio Beccaria.

“Cuneo Solidale e Democratica” annovera tra le sue fila il presidente del Consiglio comunale, Marco Vernetti, e un assessore, Alessandro Spedale.

Tre, anche in questo caso, i consiglieri: Stefania D’Ulisse (capogruppo), lo stesso Vernetti, e Alessia Deninotti.

 Sarà pur vero – come considerava Totò - che la “somma non fa il totale” (a maggior ragione ciò vale in politica), resta comunque il dato aritmetico che facendo la somma si arriva a 3.620, una manciata in più dei 3.575 voti (15,9%) ottenuti dal “Centro per Cuneo”.

Ma non è tanto una questione di pallottoliere a favorire l’avvicinamento dei due gruppi quanto il voler contenere da un lato la bulimia di poltrone dei centristi e dall’altro rivendicare pari dignità nei confronti del Pd.

Il percorso non si annuncia agevole perché in entrambi i gruppi allignano colombe e falchi, così come restano parecchi i distinguo, poiché ognuno è geloso delle proprie peculiarità.

Tuttavia anche i più riottosi dei due gruppi non possono non prendere atto che in due anni il quadro politico-amministrativo a Palazzo di città ha subìto significativi mutamenti.

Va osservato che quest’ulteriore elemento di novità si inserisce in un contesto municipale già di per sé complicato che sottoporrà la sindaca Patrizia Manassero ad un nuovo stress-test.      

Mentre l’artiglieria di un’eterogenea opposizione che va da Sturlese a Lauria passando per Boselli e Civallero martella senza tregua, in maggioranza si stanno introducendo inediti fattori politici.

Vedremo se e come “Crescere” vorrà diventare “Solidale” e se i “Solidali” vorranno… “Crescere Insieme”.

 

Giampaolo Testa

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