Attualità - 26 giugno 2024, 07:21

Ad Alba nasce un nuovo comitato di pendolari. “Continui ritardi e soppressioni: negli orari di punta contati 44 episodi in 100 giorni"

Sonia Grimaldi ed Edoardo Zerrillo alla testa del gruppo di utenti che lamenta le pessime condizioni in cui il servizio è precipitato dopo il prolungamento della tratta sino a Ciriè. "Da confortevoli treni elettrici siamo passati ai convogli Taf che circolano da 25 anni con problemi di manutenzione e di accessibilità"

Sui convogli teoricamente destinati all'aeroporto mancano gli spazi dove alloggiare eventuali valigie

Sui convogli teoricamente destinati all'aeroporto mancano gli spazi dove alloggiare eventuali valigie

Non sono brevi ritardi o sporadiche soppressioni al centro dell’attenzione del neo comitato albese dei pendolari, ma disservizi quotidiani documentati e legati alle modalità operative decise per la gestione dei treni in partenza da Alba. “Da linea locale, la Sfm4 ha cambiato importanza e si rende necessario un rapido adeguamento alle rinnovate esigenze”, afferma il comitato.

Raccontano la presidente Sonia Grimaldi e il vicepresidente Edoardo Zerrillo che la decisione di costituire un comitato è seguita al drastico peggioramento del livello di servizio che i pendolari hanno registrato negli ultimi mesi e in particolare dopo il prolungamento della tratta Sfm4 fino a Ciriè: una buona iniziativa dagli esiti scoraggianti. “Il servizio ha subito un tracollo”, afferma Zerrillo.

Non c’è dubbio per i pendolari stessi che il collegamento tra Alba e l’aeroporto di Caselle sia un traguardo da difendere e anzi, proprio in considerazione dell’importanza che la tratta ha assunto, si evidenzia la necessità di migliorare la qualità del servizio in termini di affidabilità, puntualità e accessibilità.

La gestione critica è iniziata, secondo il comitato, in seguito alla scelta di aprire la nuova linea mantenendo gli stessi orari e percorrenze del servizio precedente, con più fermate. Questa decisione ha comportato, a catena, alcune conseguenze negative: per esempio per far fronte all’utenza che, come prevedibile, è cresciuta, per ragioni di capienza si è deciso di sostituire i più recenti e funzionali treni Jazz con convogli TAF (Treno Alta Frequentazione), costruiti in ultimo nel 1999, totalmente inaffidabili perché soggetti a maggiore usura e guasti meccanici più frequenti.

Da treni elettrici piuttosto confortevoli di dieci anni fa, oggi la linea viene servita dai TAF che circolano almeno da 25 anni e hanno problemi di manutenzione e di accessibilità: l’unico modo per le persone disabili di salire a bordo con una sedia a rotelle o per un genitore di usare un passeggino è attraverso l’unica piattaforma meccanica di cui dispone il primo vagone. Non ci sono dunque pedane basculanti a ogni vagone e neppure bagni omologati per disabili a eccezione del primo vagone e, in generale, sono presenti scale alte e piuttosto ripide per chiunque. Biciclette e monopattini neppure vi possono salire

All’interno si replica la situazione di disagio, con sedili rovinati e sporchi. Sebbene sia stato mantenuto il servizio di pulizia che una ditta esegue anche durante le corse, non è possibile porre rimedio alla trascuratezza pregressa dei vagoni.

Pare assurdo per un treno che collega la città all’aeroporto, ma le cappelliere non sono in grado di contenere un bagaglio di dimensioni standard.

Insomma, all’inadeguatezza dei vagoni si somma l’inefficienza. Zerrillo ha monitorato l’affidabilità e puntualità della linea che lo porta a lavoro tutti i giorni: “Da gennaio, da quando la nuova linea è stata attivata, su 110 giorni sono incappato in ritardi da un minimo di 5 minuti fino alla soppressione del treno 44 volte, negli orari di punta nella tratta Alba-Torino” e prosegue: “Non pretendiamo di viaggiare in prima classe e la nostra non vuole essere una lamentela generalizzata, ma è la stessa Agenzia della Mobilità piemontese ad avallare il dato di un netto peggioramento del servizio”.

Ogni giorno in media i passeggeri su Alba-Mussotto sono 1.100 e su Bra 1.500, in prevalenza lavoratori e studenti… ma anche turisti.

È possibile – si chiedono i pendolari – ridurre i lunghi tempi di percorrenza almeno in certe fasce orarie prestabilite? Una soluzione potrebbe essere l’eliminazione di certe fermate per consentire negli orari di punta 6-8 del mattino e 17-19 di arrivare su Torino e Alba in tempi certi.

“Data l’importanza strategica di questa tratta anche in termini di mobilità sostenibile e di attrattività turistica della città di Alba, confidiamo di trovare interlocutori politici attenti e auspichiamo un rapido cambio di registro”, afferma la presidente Sonia Grimaldi. Questo anche in considerazione del fatto che a partire dal 1° luglio aumenterà il costo del biglietto, sia per il giornaliero sia per gli abbonamenti mensili e annuali. Un esborso che tutti i viaggiatori accoglierebbero meglio se giustificato dal miglioramento del servizio di cui usufruiscono.

L’adesione al comitato appena costituitosi è proposta a tutti coloro che frequentano le linee ferroviarie Alba-Ciriè e Alba-Asti. Su quest’ultima tratta l’istanza più urgente proviene dagli studenti, che lamentano un problema di sovraffollamento, con treni molto piccoli rispetto all’utenza e un numero ridotto di corse. Su Alba-Asti questa estate il servizio sarà garantito tramite bus sostitutivi dall’8 giugno al 9 settembre, per permettere la sistemazione dei binari e la sostituzione delle barriere di alcuni passaggi a livello, ma anche quando la linea era attiva la scelta di alcuni utenti ricadeva sui pullman, che impiegano un tempo analogo al treno a raggiungere la città di Asti. 

L’incentivo a optare per il treno, modo più sostenibile di viaggiare, è un treno pulito e puntuale.

Eleonora Ramunno

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