Attualità - 25 giugno 2024, 16:39

Cuneo, palazzo Chiodo “vicino” alla vendita. Spedale: “Cauti, definiamo come usare i 2,4 milioni di euro acquisiti”

L’assessore del capoluogo canterà vittoria tra due mesi e messo, quando verrà perfezionato il passaggio. Intanto le minoranze incalzano: “Nulla per diciassette anni, ben venga l’alienazione”

La facciata di palazzo Chiodo a Cuneo

La facciata di palazzo Chiodo a Cuneo

Non canto vittoria sino alla conclusione dell’operazione. Ci vorranno ancora diverse settimane perché si completi, se si completerà, ma ci sono buone premesse”. È cauto ma soddisfatto l’assessore di Cuneo Alessandro Spedale che nella serata di ieri (lunedì 24 giugn), in Consiglio comunale, ha risposto alla richiesta d’informazione del consigliere Franco Civallero: al centro, il futuro di palazzo Chiodo dopo la presentazione della manifestazione d’interesse da parte dell’imprenditore fossanese Gianpaolo Olivero.

Civallero, nel presentare l’interpellanza, si è detto contento dell’ulteriore sviluppo come via per risolvere una situazione di degrado e incuria che si protrae ormai da diciassette anni: “Il patrimonio storico e artistico della città è ed è stato considerato davvero poco dalle ultime due amministrazioni comunali; la semplice riprova di una cattiva amministrazione del bene pubblico”.

Il nodo dei 2,4 milioni di euro: come usarli?

Genericamente soddisfatti anche i consiglieri comunali intervenuti. Tra cui Beppe Lauria, già in Consiglio quando - all’unanimità – era stata votata l’acquisizione del palazzo dal Comune.

Confermo la mia assoluta convinzione nella necessità di acquistare il bene – ha detto - . Sono convinto fosse necessario farlo ma mi spiace per quel che è successo dopo. Avrei preferito che quel bene rimanesse alla città ma sono passati diciassette anni di nulla e quindi ben venga la, quasi certa, alienazione piuttosto che la perdita di denaro pubblico; consentitemi, però, di prendere le distanze dall’incapacità, l’insipienza e la mancata cura che la città ha dimostrato verso la struttura in tutto questo tempo”.

Paolo Armellini (Indipendenti) ha chiesto se esistano rilievi fotografici che documentino, ad oggi, tutto ciò che è custodito nell’immobile e ha guardato sopratutto all’incasso dei 2,4 milioni di euro a cui il palazzo sembra dovrà essere venduto – la stessa cifra d’acquisto - : “Qualcuno ha un’idea di come impiegarli? Si potranno usare per riqualificare qualche altra struttura cittadina?

Lo stesso Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) si è dimostrato cauto nel considerare finita la questione: “Dal punto di vista dell’imprenditore questa è un’operazione davvero molto rischiosa. Prima di ‘cantare vittoria’ aspetterei ancora un attimo”.

Tra oltre due mesi il perfezionamento della vendita

Cautela, come detto, conservata anche dall’assessore Spedale che nella sua risposta ha realizzato una breve cronistoria dei passi che hanno portato alla manifestazione d’interesse di Olivero.

Per perfezionare la vendita serviranno più o meno altri due mesi e mezzo di tempo, tra documentazione da presentare, passaggi burocratici da espletare e il normale spazio lasciato alle eventuali prelazioni – ha detto - . Ora non è il tempo per le interlocuzioni dirette con l’acquirente, visto che l’immobile è ancora nostro”.

Il tema di come verranno utilizzati i 2,4 milioni dell’acquisto è importante e sarà oggetto di dibattito in un futuro Consiglio: assicuriamo che idee e proposte sono già tante.  Insomma, siamo contenti che il bene trovi finalmente una nuova vita e accogliamo la responsabilità dell’acquisizione di una somma in denaro così importante, da mettere a disposizione della città”.

Simone Giraudi

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