Se pochi nutrono speranze di vedere il Tenda riaperto in tempi brevi, sono ancora meno quelli che credono che prima o poi Demonte avrà la variante e potrà quindi liberarsi del passaggio di centinaia di tir, ogni giorno, diretti verso lo stabiimento dell'Acqua Sant'Anna o verso la Francia.
Proprio per questa speranza costantemente delusa l'amministrazione, guidata dal sindaco Adriano Bernardi, ha deciso di installare dei semafori in ingresso e in uscita dal paese, come già da tempo accade ad Aisone.
Questa, al momento, per Bernardi è l'unica soluzione possibile. Non quella definitiva, tiene a precisare, ma "così non si può andare avanti".
Ogni giorno il paese rimane intasato e bloccato dai tir che, incrociandosi nel budello centrale, restano incastrati, comportando manovre e contromanovre, il tutto a discapito di una popolazione stanca di vivere in ostaggio e costretta a respirare l'aria che si respira nelle zone più inquinate di Torino.
Nel centro del paese, via Martiri e Caduti per la Libertà, il tratto della SS21 che attraversa il centro storico, non vive praticamente più nessuno. Il rischio minore è quello di vedersi portare via i balconi, cosa già successa.
Unica possibilità, allo stato attuale, con una variante già finanzata ma il cui iter risulta ancora bloccato dal Ministero dei beni culturali nonostante sia stato approvato da quello dei Trasporti e delle Infrastrutture, è quella di un semaforo.
Verrà installato, a valle, prima del curvone che porta dentro il paese e, a monte, all'uscita dello stasso, ad una distanza, tra l'uno e l'altro, di soli 450 metri. Pare che questa distanza sia quella sulla quale si è trovato l'accordo con le associaizoni di categoria degli autotrasportatori e con lo stabilimento dell'acqua.
Pochi, troppo pochi, quei metri, secondo alcuni residenti. Ad Aisone, per esempio, che è ben più "corto" di Demonte, i due semafori sono posti a 700 metri circa l'uno dall'altro. E c'è chi esprime preoccupazione per la possibile velocità dei tir, che sapranno di poter procedere senza il rischio di incrociare un mezzo in senso contrario dentro il paese.
Meno disagi, certo. Ma forse, anche meno sicurezza.
"Valuteremo una volta che sarà attivato; ora non abbiamo elementi per saperlo"continua Bernardi.
L'attivazione è prevista per la metà di luglio, non prima.
Il costo degli impianti, 215mila euro, è interamente a carico del Comune. Non parteciperà ai costi Anas, nonostante sia titolare della strada, la statale 21 del Colle della Maddalena. Parteciperà, forse, Sant'Anna. Ma non c'è alcun accordo preciso con l'amministrazione.
Che il colosso dell'acqua paghi o no, il paese, per Bernardi, ha bisogno del semaforo per sopravvivere. Si tratta di un apparecchio "intelligente", che dovrebbe attivarsi solo per i mezzi pesanti. Tra poco meno di un mese è prevista l'accensione che, è abbastanza probabile, non spegnerà le polemiche di chi vede in quel semaforo una resa al fatto che la variante non verrà mai realizzata.