Un braccio di ferro destinato a continuare a suon di sentenze e ricorsi.
E' quello sul locale di piazza Boves, lo shisha bar aperto negli spazi dell’ex Garage 92, che vede contrapposti da un lato il locale stesso e dall'altro il Comune di Cuneo che, lo scorso 24 febbraio, aveva imposto una chiusura anticipata tramite ordinanza contingibile e urgente: possibilità di apertura tra le 8 e le 24 e non più, come era prima, chiusura alle 4 della mattina.
Gli umori della piazza, rispetto a quel locale, sono noti e tutt'altro che positivi. All'apertura prolungata del locale, infatti, venivano imputati gli schiamazzi fino all'alba e l'impossibilità, quindi, per i residenti, di dormire. Non solo schiamazzi ma anche problemi di sicurezza e ordine pubblico.
Certo, non è solo quel locale il problema della piazza, ma indubbiamente la misura, a detta dei residenti e dei commercianti, ha migliorato la situazione, esplosa in tutta la sua gravità la scorsa estate. Tra le misure adottate, anche la chiusura del piano più basso del parcheggio sotto la piazza, di proprietà del Comune, e la chiusura di alcune uscite di sicurezza del multipiano stesso.
Contro l'ordinanza i titolari del locale avevano presentato ricorso al Tar del Piemonte, con la richiesta di annullamento, previa sospensione dell'efficacia.
Ricoso respinto, però, con sentenza dell'8 maggio: "Ritenuta la prevalenza degli interessi al riposo ed alla quiete notturna, non sussistono ad un primo esame i presupposti per l’accoglimento della domanda cautelare".
Non solo: il ricorrente, cioè il locale, è stato anche condannato al pagamento delle spese della presente fase cautelare, per un totale di €. 1000,00.
Ma non è finita qui. I titolari del locale non hanno intenzione di fermarsi e hanno nuovamente presentato ricorso, questa volta al Consiglio di Stato, contro la sentenza del Tar, che ha respinto la loro richiesta di annullamento dell'ordinanza del Comune.
Il ricorso si basa su: Violazione e falsa applicazione dell’art.54 d.lgs.n. 267/2000. Sviamento di potere. Disparità di trattamento. Violazione principi della ragionevolezza e della proporzionalità dell’azione amministrativa. Erronea valutazione dei presupposti di fatto e di diritto per l’esercizio dei poteri extra ordinem. Violazione e falsa applicazione dell’art.7 ss., l. 241/90. Carenza di motivazione. Carenza di istruttoria. Illogicità manifesta.
Il Comune di Cuneo ha ricevuto comunicazione del ricorso il 27 maggio. Il 6 giugno la Giunta "ha autorizzato la sindaca a resistere nel ricorso avanti il Consiglio di Stato per la difesa delle ragioni dell’ente in considerazione della ritenuta correttezza dei provvedimento adottato.
A difendere il Comune sarà lo Studio legale Associato Alessandro Sciolla – Sergio Viale di Torino.
Nel frattempo, l'ordinanza resta in vigore. Locale chiuso a mezzanotte e, si spera, sonni tranquilli per i residenti.