Eventi - 17 giugno 2024, 17:54

Riaperta l'ex chiesa Santa Chiara di Cuneo: affidata al Melarancio, sarà un polo culturale (FOTO e VIDEO)

Oggi la grande festa per la riapertura, dopo gli interventi di restauro costati 570 mila euro

La sindaca Patrizia Manassero all'inaugurazione dell'ex chiesa di Santa Chiara

La sindaca Patrizia Manassero all'inaugurazione dell'ex chiesa di Santa Chiara

Oggi 17 giugno, con un grande evento pubblico, alla presenza di almeno 300 cuneesi, è stata finalmente restituita alla città, dopo i lavori di restauro, l'ex chiesa di Santa Chiara nel centro storico di Cuneo, in via Savigliano, rimasta chiusa per otto anni. 

Per tre giorni sarà aperta alla visita di tutti i cittadini che vorranno ammirare i lavori di restauro e l’inizio di una nuova seconda vita.

A partire da gennaio 2025 diventerà un hub culturale per la città, grazie all'installazione di un palco mobile e un pavimento sopraelevato. Nella ex sacrestia verrà realizzata una piccola zona food, mentre verrà riaperto l’accesso al cortile interno.

Sarà la Compagnia Il Melarancio, per i prossimi 25 anni, ad occuparsi di tutti gli aspetti riguardanti la gestione, la promozione e la valorizzazione dell’ex chiesa e di palazzo Soverini, edificio della prima metà del XV secolo situato nella Piazzetta del Teatro 1, vicino al Teatro Toselli, già sede della compagnia dal 2010.

Particolare attenzione è stata riservata all’ambiente: verranno installati dei pannelli solari sopra il tetto del palazzo adiacente (oggi sede dell’IPSIA) per alimentare la chiesa, mentre il teleriscaldamento coprirà il restante fabbisogno.

I lavori di restauro

L’ex chiesa si presentava in cattivo stato di conservazione: gli stucchi settecenteschi e gli elementi architettonici che sono stati, in epoca passata, soggetti a ripetute e costanti infiltrazioni di acqua piovana sia dal tetto che dalle finestre, erano particolarmente compromessi.

L’intervento di restauro ha quindi interessato tutti gli affreschi presenti sulle pareti sulla volta e sulla cupola. Nello specifico, è stata approfondita la pulitura sulle parti affrescate, con particolare attenzione ai tratti che presentavano forti distacchi, e la velatura di tutte le parti decorate e a stucco. È stata realizzata la reintegrazione pittorica delle superfici murali di maggior pregio (parti figurate e decorazioni) in presenza di abrasioni, cadute di pellicola pittorica e lacune d’intonaco stuccato, con colori ad acquarello secondo le indicazioni della competente Soprintendenza.

Infine, per i serramenti è stata prevista la sostituzione di tutti quelli in legno ormai irrecuperabili e sono state pulite le lattonerie all’esterno.

I lavori, svolti dalla ditta Lithos di Venezia per un costo totale di 570.000 euro, sono stati finanziati all’80% dal “Fondo Cultura” del Ministero della Cultura mentre la restante parte deriva dal Comune di Cuneo grazie ad un avanzo di amministrazione.

Attualmente gli uffici comunali stanno lavorando, secondo le disposizioni della Soprintendenza, alla ricollocazione di due preziose pale d’altare, ora custodite nei depositi museali delle collezioni civiche cuneesi. Si tratta dell’Immacolata Concezione del Beaumont (1738-1741) un tempo ubicata nell’omonima cappella all’interno della chiesa, e di San Tiburzio e Santa Cecilia, patrona della musica, di autore sconosciuto (metà del XVIII secolo), in origine presente sopra l’altare di destra. 

“Riapriamo uno dei gioielli più preziosi della nostra città - ha detto la sindaca Manassero -. Questo è un momento di grande soddisfazione, che premia un lavoro fatto con competenze e attenzione. Avrà una funzione di cultura e socialità in pieno centro storico e a beneficio di tutti”.

Il direttore artistico della Compagnia Il Melarancio, Gimmi Basilotta: “Ora inizierà un lavoro di rifunzionalizzazione di questo luogo, che vorremmo aperto tutto il giorno, sei giorni su sette. L’ex chiesa sarà uno spazio culturale multifunzionale, non solo una sala di spettacolo, ma un luogo aperto ai cittadini come luogo culturale, ricreativo e di incontro. Una scommessa per il futuro ed un percorso da intraprendere insieme alla comunità”.

Barbara Simonelli

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