In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre» (Mc 3,20-35).
Oggi, 9 giugno la Chiesa giunge alla X Domenica del Tempo Ordinario (Anno B, colore liturgico verde).
A commentare il Vangelo della Santa Messa è Padre Gabriele Dall’Acqua, frate minore di Mombirone (Canale).
Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole per accendere le ragioni della speranza che è in noi.
Eccolo, il commento.
C’è una folla che si raduna attorno a Gesù, un’umanità affamata di parole nuove, di relazioni vere, di un senso al mistero della nostra vita. Sono persone che vogliono uscire dalla massa, cogliere la propria vita da un vertice nuovo. Sono persone semplici e colte, ricche e povere: tutte trovano in Gesù nutrimento… e non lo lasciano mangiare.
E poi ci sono persone che richiamano Gesù, che cercano di distoglierlo, faticano a capirlo. Eppure, di fatto, che cosa stava facendo di così “fuori”? Non stava tramando una sommossa, né pianificava furti o qualche traffico illecito, ma nelle sue parole e nei suoi modi c’era una vitalità nuova, ignota, non magica, ma data da un corpo che vive da Figlio e da fratello…
Attorno a Lui le persone si sentivano bene, erano stimolate a scegliere, a osare, a sognare sogni non ancora sognati, a vivere creando parole, spazi, gesti, stili che ancora non c’erano, fatti di libertà da tante illusioni e di docilità a questa potenza nuova, che ci sgorga da dentro, e viene dall’identità che ha regalato, quella di Figli e di fratelli…
Gesù era (ed è) come un’oasi dove respirare di un respiro e di una compagnia nuova, che aiuta a vivere insieme. Era, ed è, Lui che ci rende “fuori di sé”, cioè fuori del solito “Sé”, quello che ci viene dalla nostra storia, o dal senso comune. Gesù ci sgancia da ciò che rallenta la nostra corsa verso la bellezza e l’ampiezza della vita che abbiamo ricevuto, e ci dona davvero un Sé più grande: non perché diventiamo migliori, ma più grande, perché uniti a Lui.
È naturale che chi guarda da fuori non capisca bene. È normale, persino per i vicini, che l’istinto di difendere le proprie idee ed equilibri si faccia sentire, è normale la paura davanti a qualcosa di nuovo, anche se bellissimo, ed è normale la santa lotta di chi cerca di orientarsi al Vangelo e sente che in sé rimangono sempre e comunque dubbi e preoccupazioni.
Il Signore, infatti, si alza e si fa sentire. O Signore, quando cerchiamo di domare la tua vitalità, sii Tu più forte. E quando cerchiamo vie di mezzo, fatti sentire ancora di più. E quando rischiamo di seguire menzogne, o Signore, grida, grida forte ti preghiamo, e aiutaci a stare con Te e a seguirti. Sii Tu ad ispirarci come costruire, nel mondo, oasi dove le persone possano sentirsi a casa con Te e tra fratelli.