Attualità - 31 maggio 2024, 12:52

Ad Alba la protesta dell’associazione migranti: "Bandiera palestinese vietata al Salone del Volontariato". La replica della Consulta

Il vessillo esposto e poi rimosso. La presidente dell'organismo che raccoglie 71 realtà del terzo settore: "Questione di regole, per statuto siamo apolitici"

Al centro Abdelkhalek Elbounadi, presidente dell'Associazione Migranti albese

Al centro Abdelkhalek Elbounadi, presidente dell'Associazione Migranti albese

Una protesta composta, ma ferma quella che arriva dall'Associazione Culturale Migranti Alba, cui questa mattina non è stato consentito di esporre una bandiera della Palestina presso lo stand allestito al Salone del Volontariato apertosi al Palazzo Mostre e Congressi di piazza Medford ad Alba

A spiegarne le ragioni Abdelkhalek Elbounadi, fondatore e presidente del sodalizio nato dieci anni fa nella capitale delle Langhe e che dalla sua sede di corso Europa raccoglie circa 200 soci di diversa nazionalità, etnia e religione, promuovendo l’integrazione sul territorio delle diverse comunità di immigrati in stretta collaborazione col Comune, il Consorzio socio assistenziale e l’Asl. 

"Semplicemente – spiega Elbounadi, dipendente della Croce Rossa Italiana, cittadino italiano che ad Alba vive ormai da venticinque anni –, su iniziativa dello studente che negli ultimi mesi ha portato a termine uno dei progetti di Pcto avviati da allievi stranieri presso la nostra associazione, volevamo esporre la bandiera della Palestina, insieme a quella italiana, per simboleggiare la nostra vicinanza al popolo palestinese, vittima di una guerra nella quale stanno morendo tantissime persone, tra le quali donne, anziani e bambine". 

"Un’iniziativa che a nostro giudizio non avrebbe fatto male a nessuno – continua Elbounadi –. La stessa bandiera è stata peraltro esposta da altri, tra i disegni contro la guerra realizzati da alcuni bambini, ma in quel caso è stata lasciata. Non capiamo il perché di questa limitazione e di questa differenza di trattamento". 

Altrettanto pacata, ma inamovibile la posizione rappresentata da Wilma Scaglione, dal 2019 presidente della Consulta per il Volontariato del Comune di Alba, organismo che organizza il Salone in forza dell’intenso lavoro compiuto negli ultimi anni per promuovere le attività di un mondo del terzo settore cittadino che allo stesso organismo partecipa con 71 sodalizi in rappresentanza di un esercito di 7.600 volontari attivi

"La Consulta, e di conseguenza il Salone che questa organizza – spiega la presidente –, è una realtà apolitica, apartitica, laica. Esiste da più di vent’anni per rappresentare il mondo dell’associazionismo e del volontariato attivo sul territorio della città di Alba, obiettivo che persegue in forza di uno statuto e di regole che prescrivono questa sua imparzialità rispetto a qualsivoglia caratterizzazione di tipo politico. Per questo, come garante delle regole su cui la Consulta si fonda e che devono riguardare anche una manifestazione da lei promossa, ho chiesto di togliere quella bandiera. Avrei fatto lo stesso se il simbolo fosse stato quello di Israele o di qualsiasi altro Paese – aggiunge la presidente – e anche l’altra bandiera presente tra gli stand è stata fatta togliere, in verità. Non è una posizione personale, ovviamente, ma quella che devo tenere come garante della terzietà dell’ente che rappresento rispetto a qualsivoglia istanza di parte". 

Ezio Massucco

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