Attualità - 03 aprile 2024, 15:53

Case a appartamenti triplicati in pochi anni: Cuneo si scopre terra di "affitti turistici brevi"

Un fenomeno che si sta cercando di arginare in tutto il mondo. Sempre più difficile e costoso trovare alloggi da affiitare per periodi lunghi, oltre al fatto che le città stanno perdendo la propria identità. Nuove norme anche in Italia

Case a appartamenti triplicati in pochi anni: Cuneo si scopre terra di "affitti turistici brevi"

Affitti turistici brevi: se, in Piemonte, a svettare è la provincia di Torino, con 15.207 case, alle sue spalle c'è la Granda, con ben 5.600 strutture registrate sul portale Airbnb. 

Un fenomeno, quello delle case affittate per brevi periodi, ormai dilagante.

A New York, tanto per citare una delle città più visitate al mondo, da sei mesi è in vigore una legge "anti Airbnb", anche se gli effetti non hanno portato ad un abbassamento dei costi delle case, il primo obiettivo del giro di vite sugli affitti brevi.

Tra le conseguenze più percepibili, infatti, c'è l'enorme difficoltà a trovare alloggi a prezzi sostenibili per affitti a lungo termine. 

Senza contare che si sta andando, soprattutto per quanto riguarda le città più turistiche - basti pensare a Venezia o Firenze, qui in Italia - ad un vero spopolamento dei centri delle città, con il rischio di trasformarli in una sorta di grande hotel diffuso, senza più un radicamento con il territorio. 

I numeri del capoluogo

Cuneo si scopre una terra di affitti turistici brevi. Le strutture ricettive extralberghiere hanno registrato un vero e proprio boom, in particolare dal periodo post Covid.

Se ad agosto 2020 sul territorio comunale, comprendente anche le frazioni, erano registrate e attive 45 strutture, al 28 marzo 2024 (fonte Comune) se ne contavano 148. Praticamente triplicate. Nel frattempo, ne sono cessate 66.

I costi vanno dai 55 euro a notte fino a superare i 100, in base alla posizione e al numero di posti letto.

 

Gli affitti brevi

Affittare la propria casa o un appartamento per periodi brevi ha degli innegabili vantaggi rispetto ai normali contratti di locazione.

Innanzitutto, una struttura in affitto breve può fruttare al proprietario fino al 50% in più rispetto al tradizionale affitto di lungo periodo. Questo perché il prezzo per una locazione breve è maggiore.

Inoltre, dato che gli ospiti pagano il corrispettivo in anticipo, il rischio di morosità si azzera. Il rischio di eventuali danni è limitato, perché il controllo dell’abitazione viene effettuato appena l’ospite lascia l’appartamento.

Un altro considerevole vantaggio è che l’immobile rimane a disposizione del proprietario, che può decidere il periodo in cui tenerlo libero per esigenze personali o darlo in locazione senza alcun vincolo.

L'affitto breve, che deve essere inferiore ai 30 giorni, non prevede la registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate e nemmeno il pagamento della relativa Imposta di Registro. L'unico obbligo è quello di comunicare le generalità degli ospiti collegandosi al portale Alloggiatiweb della Polizia di Stato. 

Dove è presente, come a Cuneo, si riscuote, per poi versarla al Comune al termine di ogni trimestre, l'imposta di soggiorno. In Piemonte c'è un'altra incombenza, da quando è stato creato un portale per la registrazione della struttura, da compilare per ogni ospite e accessibile a questo link

Nuove norme

A partire dal 1° gennaio 2024, la cedolare secca per chi affitta per brevi periodi un immobile è passata dal 21 al 26%. Continua a pagare al 21% chi concede in locazione una sola casa. Se sono due o più, il prelievo del 26% riguarda tutte le abitazioni, compresa la prima. Di fatto, si paga di più che per gli affitti lunghi, tassati al 21%. 

Per chi ha dai cinque alloggi in su, l'aggravio è ancora più pesante.

Fa il suo debutto il Cin, acronimo di Codice Identificativo Nazionale: un modo per censire e monitorare le strutture e contrastare le irregolarità, in particolare in termini di evasione. Il Cin dovrà essere esposto all’interno dello stabile e indicato anche negli annunci promozionali. 

Andrà richiesto entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso che confermerà l’operatività della Banca Dati Nazionale e del portale telematico del MITUR per l’assegnazione del CIN. 

Per chi gestisce più di quattro immobili, saranno inoltre obbligatori i dispositivi di sicurezza quali il rilevatore di gas o di monossido, esattamente come accade negli alberghi. 

 

Ma basteranno queste nuove norme, meno severe di quanto inizialmente paventato, ad arginare il fenomeno degli affitti brevi e a calmierare, invece, i costi degli affitti lunghi? Difficile dare una risposta. Dove hanno provato ad arginarlo, i risultati non sono stati così soddisfacenti.

Forse, almeno qui in Italia, il problema dell'esplosione degli affitti brevi sta soprattutto nella poca tutela di chi affitta a lungo termine, che ha pochi strumenti per recuperare eventuali somme dovute a ritardi nelle locazioni e danni agli immobili oltre che, in caso di problemi con l'inquilino, per tornare in possesso dell'immobile locato. 

Barbara Simonelli

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