Eventi - 02 aprile 2024, 06:42

Bra, la Confraternita della Salsiccia in passerella alla fiera di Pasquetta

Ottimo cibo, intrattenimento e folklore Lunedì dell’Angelo in piazza Giolitti

La Confraternita della salsiccia di Bra, presente alla fiera di Pasquetta

La Confraternita della salsiccia di Bra, presente alla fiera di Pasquetta

Pasquetta a Bra ha il gusto della salsiccia. Per tutto il Lunedì dell’Angelo, piazza Giolitti è stata il regno incontrastato della tipica eccellenza braidese. La sua fama è ormai leggenda. Lo insegna la Confraternita della Salsiccia, presente alla manifestazione nei tipici paludamenti bicolore: l’azzurro Savoia della mantella e il giallo della mozzetta tanto caro a Torino, per un omaggio all’Italia e al Piemonte. E poi il medaglione con l’effigie della Zizzola, simbolo di Bra, passando dal distintivo logo in cui si vede un vitello, ingrediente principale della prelibatezza locale.

Nel suggestivo scenario dell’antica fiera, i confratelli hanno fatto un passaggio tra i banchi del Mercato della Terra, la mostra zootecnica con pregevoli capi bovini, gli stand di street food, l’esposizione di piccoli animali e la rassegna di trattori d’epoca.

Infine la foto di rito con il sindaco Gianni Fogliato e le autorità per il gruppo capitanato dal Gran Maestro Giacomo Berrino, sempre in prima linea con Luigi Barbero, direttore dell’Ascom Bra, nelle iniziative di valorizzazione di un’eccellenza gastronomica letteralmente sulla bocca di tutti.

Ma ora è giunto il momento di mettere i puntini sulle “i”. Perché quando a Bra si parla di salsiccia (anzi iniziamo ad abituarci a chiamarla sautissa) la cosa si fa veramente seria. Pensate che tutti i membri del sodalizio nato nel 2016 hanno sottoscritto la carta statutaria: un documento che sancisce la difesa e la promozione di un prodotto che segue ancora l’antica ricetta di un tempo.

I suoi segreti sono dati dalle materie prime e dal mix di spezie utilizzate. Per dire la verità, nient’altro che la verità e solo la verità, si può affermare che non esiste un’unica salsiccia di Bra bensì (pur nel rigoroso rispetto del disciplinare fissato dal consorzio di tutela e valorizzazione) diverse salsicce di Bra, rese leggermente diverse l’una dall’altra in ragione della proporzione tra gli aromi adottata da ciascun macellaio.

Una curiosità. Oltre ad essere consumata a metri, come diceva Giovanni Arpino, la salsiccia di Bra ha una peculiarità importante: è ottima da mangiare cruda: capirete il perché al primo morso.

Siamo tutti bravi a mangiarla ma… quanti di voi conoscono la sua storia? "La salsiccia di Bra è certamente uno dei prodotti più famosi della gastronomia roerina - spiega uno dei soci fondatori della Confraternita della Salsiccia, Fabio Bailo -. Essa è la sola salsiccia italiana autorizzata ad essere prodotta con la carne di vitello anziché di suino. La tradizione vuole che tale insaccato sia nato e stato autorizzato nella prima metà dell’Ottocento dall’allora sovrano del Regno di Sardegna, Carlo Alberto, per soddisfare la comunità ebraica della vicina Cherasco che altrimenti, in ossequio ai precetti religiosi, non avrebbe mai potuto consumare salsiccia essendo questa, fino ad allora, di solo suino. Mentre in principio la salsiccia di Bra era di solo vitello, oggi, scomparse la comunità ebraica e le sue necessità alimentari, si aggiunge anche carne di suino, sia pure in modeste quantità".

Per onor di cronaca, aggiungiamo che la salsiccia di Bra è stata riconosciuta nell’Atlante dei Prodotti Agroalimentari tradizionali del Piemonte. Basta come garanzia.

Silvia Gullino

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