Attualità - 20 marzo 2024, 07:25

Case popolari, Buttieri, vicepresidente dell'Atc Piemonte Sud: “Bene i nuovi punteggi di assegnazione, ma attendiamo una riforma strutturale con un piano casa”

In provincia di Cuneo ci sono circa 1200 persone in lista d'attesa e 200 alloggi vuoti da ristrutturare. Inoltre, la capacità reddituale delle famiglie si è abbassata

Immagine di repertorio

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Per l'assegnazione delle case popolari la nuova legge regionale favorisce i residenti in Piemonte e definisce nel dettaglio i punteggi di attribuzione.

Il punteggio viene assegnato secondo il criterio di anzianità di residenza, infatti a chi risiede sul territorio regionale da 15 anni verranno assegnati 3 punti aggiuntivi mentre chi lo fa da 20 e 25 anni riceverà rispettivamente 4 e 5 punti in più.

Per le famiglie monogenitoriali con figli minori a carico è previsto invece un "bonus" di 3 punti.

In provincia di Cuneo sono state effettuate di recente due nuove graduatorie e “per Cuneo ci sono 546 persone in lista d'attesa - spiega il vicepresidente Atc Piemonte Sud, Marco Buttieri - , 148 a Mondovì, per un totale di circa 1200 sull'intera provincia. Rispetto ad altre province, quella di Cuneo è minore e non abbiamo casi di occupazione abusiva. La morosità c'è ma è più bassa rispetto alla media delle altre due province, anche se è aumentata un po' dopo il Covid.

Quest'anno faremo il censimento a fine anno e avremo la situazione patrimoniale aggiornata, ma la tendenza che sta emergendo è che si è abbassata la capacità reddituale delle famiglie. Teniamo presente, inoltre, che il canone medio provinciale si aggira sui 97/98euro mensili (dato relativo all'anno 2022)”.

Tra le novità introdotte è stato, inoltre, deciso di concedere il cambio alloggio per ragioni di salute anche alle persone con morosità, cosa che precedentemente non era possibile, a patto che queste sottoscrivano un piano di rientro per saldare gli arretrati dovuti.

Una situazione che per il Cuneese spiega Buttieri “parte con un 30% di mancati incassi e poi nei cinque anni riusciamo ad abbatterla arrivando al 5%, da questo dato sono esclusi i casi di morosità incolpevole, che viene coperta dal fondo sociale regionale”.

Un'altra riguarda la tutela di donne vittime di violenza: per proteggerle nel migliore dei modi è stata inserita nella legge questa nuova categoria di persone che potrà usufruire dell’istituto dell’emergenza abitativa. A queste donne, quindi, potrà essere concessa immediatamente una casa popolare al di là della presenza di qualsiasi requisito di accesso.

Deve ancora uscire il regolamento attuativo – continua Buttieri – ma dei casi menzionati i rispettivi Comuni di competenza sono a conoscenza per poter dar loro la dovuta priorità”.

 

Infine è stato reso attuativo l’emendamento che prevede di escludere dalla lista degli edifici di edilizia residenziale pubblica quegli immobili che saranno destinati alle Forze dell’Ordine: tutti i dettagli verranno definiti nel tempo attraverso singole convenzioni tra le Atc e le Prefetture.

Questo iter vedrà il suo compimento a breve, attraverso il vaglio dei punteggi presso la Commissione consiliare preposta e/o con le associazioni sindacali degli inquilini.

Il nostro vero problema - aggiunge il vicepresidente di Atc Piemonte Sud - è reperire i fondi per la ristrutturazione degli alloggi che non sono più a norma. In provincia di Cuneo abbiamo circa duecento alloggi vuoti da ristrutturare, che potenzialmente potrebbero andare ad abbattere le liste d'attesa, ma che non riusciamo a sistemare.

Altra criticità che grava sul nostro assetto economico, che dovrebbe essere interamente sanato con i proventi dei canoni, è il pagamento dell'Imu e dell'Ires ai Comuni. Stiamo chiedendo al governo di toglierlo. E' in discussione una riforma più radicale per un vero piano casa, che dia soldi alle aziende territoriali, ma in modo strutturale e non occasionale. Grazie ai superbonus abbiamo ristrutturato più di mille alloggi nell'Atc Piemonte Sud”.

In conclusione Buttieri ritiene “sicuramente positivo, che la Regione riconosca chi da più tempo vive in Piemonte, andando incontro alle nuove esigenze, come anche la recente modifica che vede la diretta elezione dei direttori generali. Sono rinnovamenti, però, da accogliere in vista di una riorganizzazione più incisiva e strutturale. Servirebbe, inoltre, come avviene già in qualche realtà, che gli enti coinvolti facessero rete per bilanciare le necessità delle persone richiedenti, come la tenuta di una sorta di registro unico per uniformare gli aiuti”.

Sara Aschero

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