Politica - 07 marzo 2024, 07:01

Fondazione Crc, la politica entra in campo con l’artiglieria ma in ordine sparso

Se le prospettive non cambieranno rispetto allo stato dell’arte potrebbe riproporsi lo scenario già visto nel 2016. Ad oggi nessuno dei due competitor, Mauro Gola e Federico Borgna, può pensare di avere la vittoria in tasca

Da sinistra: Federico Borgna e Mauro Gola

Da sinistra: Federico Borgna e Mauro Gola

Sono scaduti ieri i termini dei primi bandi per il consiglio generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Gli ultimi scadranno al solstizio di primavera.

Entro la prima decade di aprile ci saranno le nomine vere e proprie, sette delle quali dovranno ancora passare al vaglio degli organi in scadenza ma pur sempre nei loro pieni poteri.

Un percorso che si prospetta lungo prima di arrivare al rush finale, che – lo ricordiamo a chi non avesse memoria – nel 2016 si determinò nelle ultime 24 ore.

Un coup de foudre che, otto anni fa, portò all’elezione di Giandomenico Genta con un solo voto di scarto sul suo competitor, Antonio Degiacomi, che i pronostici della vigilia davano per vincente.

Diciamo, se volessimo usare un gergo calcistico, che oggi siamo soltanto alla  fase del riscaldamento a bordo campo e nemmeno al fischio d’inizio partita

Questo non significa che non si stiano determinando i posizionamenti, ma si tratta di prove generali, rispetto alle quali la politica – soggetto cruciale - si sta muovendo in ordine sparso.

L’appello all’unità che ha visto protagonisti nelle scorse settimane il sindaco di Alba, Carlo Bo e, in maniera più criptica, il vicesegretario regionale di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni, non ha avuto particolari riscontri.

Allo stato dell’arte i duellanti restano Mauro Gola e Federico Borgna.

S’ incrociano – in questa partita – elementi di natura territoriale e altri di stampo politico-partitico.

Il centrodestra, a partire dal presidente della Regione Alberto Cirio per arrivare al presidente della Provincia Luca Robaldo, si sono dichiarati a favore del presidente della Camera di Commercio, Mauro Gola.

Tuttavia, gli esponenti di Fratelli d’Italia restano coperti e la Lega ostenta distacco anche se si è appreso che, ad inizio settimana, una delegazione ha incontrato esponenti del Pd per sondare se una via unitaria sia perseguibile.

Resta da capire se Gola – come si vocifera da più parti – per poter affrontare la corsa presidenziale debba o no dimettersi dalla presidenza della Camera di Commercio. Se davvero così fosse, le dimissioni dovrebbero essere presentate a stretto giro di posta per evitare di incorrere nell’incompatibilità. 

Il centrosinistra in senso lato resta a fianco di Borgna, il quale deve però fare i conti con un fuoco di sbarramento nei suoi confronti che si registra dai banchi dell’opposizione nel municipio di Cuneo.

In questi giorni notabili e maggiorenti dei due competitor sono a caccia di consensi e iniziano ad abbozzare la conta, ma è un calcolo che ad oggi può avvenire solo sulla base di proiezioni, di exit poll che nel recente passato hanno tuttavia mostrato di essere scarsamente attendibili.

Si cerca di far leva con ammiccamenti, persuasioni o pressioni a seconda dei soggetti e delle situazioni.

La politica sta entrando in campo con l’artiglieria ma secondo logiche che – da quanto si evince – sono improntate più al “proporzionale” che al “maggioritario”.

Vale a dire che ogni forza politica cerca, a prescindere dalla coalizione di appartenenza, di poter monetizzare quanto più può per la propria bottega. 

Può apparire cinico quanto scriviamo, ma se sarà diversamente – se cioè si troveranno soluzioni condivise – ne prenderemo atto e riporremo volentieri la freccia del nostro attuale scetticismo nella faretra.

Giampaolo Testa

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