Continua a destare malumori e dibattito la “storia infinita” tra il Comune di Cuneo e la Tettoia Vinaj srl – società gestrice sino al 1° febbraio scorso dell’omonimo immobile di piazza Foro Boario, rea di non aver corrisposto all’ente pubblico canoni di gestione e monetizzazione dei parcheggi per un valore economico prossimo al milione di euro - : ampie sono state, infatti, le discussioni nel Consiglio comunale tenutosi lunedì e martedì scorso con al centro le conseguenze della sentenza di primo grado emanata dal Tribunale di Cuneo e soltanto in parte rispondente alle richieste del Comune.
Nel corso dell’assise la sindaca Patrizia Manassero e l’assessore Valter Fantino ha risposto alle istanze di ben tre diversi gruppi di minoranza, sottolineando l’intenzione di definire un percorso con lo studio legale Barosio per addivenire all’estinzione del debito. Percorso probabilmente caratterizzato da un ricorso in appello, ma sul quale l’amministrazione cittadine si è dichiarata aperta al confronto con i capigruppo del Consiglio.
A poche ore di distanza dall’assemblea il comunicato stampa del Comune con cui si accertava la decisione di procedere proprio con il ricorso in appello. E la comparsa, sull’albo pretorio comunale, di una delibera di Giunta del 22 febbraio scorso in cui si metteva nero su bianco la decisione.
“Un episodio inqualificabile di malcostume politico per cui chiedo le dimissioni della sindaca e dell’intera Giunta per comportamento mendace verso il Consiglio comunale” ha tuonato oggi (giovedì 29 febbraio) il decano dei Beni Comuni Ugo Sturlese, vicepresidente del Consiglio e tra i primissimi – anni fa – e puntare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’affaire tettoia Vinaj.
“Dopo averci fatto discutere per due sere sulle responsabilità della Giunta nell’aver avviato una procedura giudiziara errata per quanto riguarda l’ottenimento dell’adempimento degli oneri contrattuali a carico della controparte (che rischia tra l’altro con alto livello di probabilità di far perdere alla città quasi un milione di euro), e sulla conseguente verosimile inutilità di un ricorso in appello abbiamo scoperto che la Giunta aveva già deliberato in data 22 febbraio di autorizzare la sindaca a instaurare un’azione avanti la Corte di Appello per domandare la riforma della sentenza e a sottoscrivere apposita procura per la difesa giudiziale a favore dello studio Barosio di Torino – ha aggiunto il consigliere - . Di questa decisione già deliberata nulla è stato riferito al Consiglio comunale e, anzi, ci e’ stato proposto un incontro dei capigruppo con l’avvocato Barosio per valutare le ragioni di un ricorso in appello. Siamo senza parole”.