Agricoltura - 29 febbraio 2024, 15:58

Agricoltori Indipendenti pronti a manifestare a Santo Stefano Belbo: attesi tra 200 e 300 trattori

Raduno in piazza Unità d'Italia sabato 2 marzo dalle 9 alle 13 e corteo a partire dalle 10.30 in direzione Cossano Belbo. Il portavoce Clerico: “Queste manifestazioni sono più importanti per la società che per il settore agricolo”

La manifestazione a Cuneo del 31 gennaio

La manifestazione a Cuneo del 31 gennaio

 

Dopo Cuneo e Fossano, la protesta degli Agricoltori Indipendenti si sposta a Santo Stefano Belbo.

Sabato 2 marzo, dalle 9 alle 13, sono attesi tra duecento e trecento trattori in piazza Unità d'Italia, poi il corteo a partire dalle 10.30 in direzione Cossano Belbo con circa venti mezzi. E si sta lavorando ad organizzare manifestazioni anche a Saluzzo e Savigliano.

Puntiamo a tenere viva la fiamma di questa protesta – spiega il portavoce Franco Clerico -. E chiediamo anche la partecipazione della popolazione poiché questa manifestazione non è soltanto legata all'agricoltura, ma riguarda anche la tutela della nostra salute”.

Nel manifesto si possono leggere obiettivi e richieste: tutela dei prodotti agricoli coltivati e allevati in Italia; un etichetta che specifichi tracciabilità, provenienza, derivazione e lavorazione dell'alimento; riduzione della burocrazia, prolungamento delle patenti e degli attestati, maggior semplicità e trasparenza nei bandi; stabilità dei prezzi di vendita dei nostri prodotti, e controllo per la sleale concorrenza di prodotti esteri; rispetto e tutela del reddito "dignitoso" per il lavoratore in ogni suo impiego; attuare un intervento tempestivo sugli interessi spropositati dei mutui ed eventuali moratorie; attuare un intervento causa siccità, per la raccolta di acque (ad esempio invasi); poter disporre di un tavolo di lavoro permanente in Regione, per poter avere più vicinanza e trasparenza sui problemi agricoli, potendo attuare manovre intelligenti ad esempio per il contenimento della fauna selvatica e il controllo dell'inquinamento.

La nostra non è soltanto una protesta, la definirei quasi una dimostrazione di civiltà – continua Clerico -. Portare un trattore in piazza non significa metterci in bella mostra ma dimostrare con i fatti che ci siamo, che siamo presenti per portare avanti quello che stiamo facendo. Non contro qualcuno ma per noi e per tutti”.

E aggiunge: “Queste manifestazioni sono più importanti per la società che per il settore agricolo. Riguardano tutti. Un modo per frenare una corsa che distruggerebbe la nostra identità. Il cibo, così come l'acqua, è un diritto di tutti e deve essere tutelato”.

Intanto il gruppo, apartitico e apolitico, sta vagliando diverse strade per divenire un'associazione sindacale: ci sono contatti con altri gruppi analoghi a livello nazionale, e un tentativo di costituire una associazione a livello regionale con Asti, Alessandria e Cuneo. L'unico modo per potersi sedere ai 'tavoli che contano' e portare le proprie ragioni al Governo nazionale e all'Unione Europea.

Cristina Mazzariello

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