Politica - 07 febbraio 2024, 09:43

Il “caso Piccat” agita le acque della politica saluzzese, mentre il centrodestra preme sull’avvocato Peirone

L’autocandidatura dell’ex sindaco ed ex presidente della Fondazione CrSaluzzo costringe Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia a uscire allo scoperto. Il commissario di FdI Mellano annuncia una decisione a breve

Da sinistra il professore Marco Piccat e l'avvocato Chiaffredo Peirone

Da sinistra il professore Marco Piccat e l'avvocato Chiaffredo Peirone

Marco Piccat ha battuto tutti sul tempo e, tra la sorpresa generale, ha annunciato la sua candidatura a sindaco a capo di una lista civica. 

Classe 1951, Piccat  era stato, tra il 1988 e il 1993, il penultimo sindaco democristiano di Saluzzo; poi, dal 2019 al 2023, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo.

L’esperienza si è conclusa nello scorso aprile, quando l’organo di indirizzo non gli ha riconfermato la fiducia.

Docente di filologia romanza all’Università di Trieste in pensione ed esperto di storiografia medioevale, Piccat è noto per il suo attivismo in campo culturale, in particolare nel Fai, dove è a capo della delegazione saluzzese, oltre a essere direttore della biblioteca diocesana.

La sua sortita sta agitando le acque della politica cittadina, rimaste fino a questo momento stagnanti.

Dal centrosinistra il commento è all’insegna del bon ton istituzionale: “Il professor Piccat – afferma Carlo Ravazzi, presidente di "Insieme si può" - è la prima vera sorpresa di una campagna elettorale che stenta a decollare. Persona di profonda cultura, che ha già fatto il sindaco nel passato. Finalmente si muove qualcosa nel panorama cittadino oltre a 'Insieme si può'”.

Sia nel centrosinistra che nel centrodestra si è convinti che la scelta sia stata in qualche misura favorita e suggerita da Piera Comba, già sindaca di Barge e responsabile provinciale dei Moderati, particolarmente attiva dopo la rottura col centrosinistra.

“La candidatura del professor Piccat mi sembra degna di attenzione, soprattutto perché, come lui  stesso afferma - osserva la referente dei Moderati -, nasce dall’espressione della società civile. Pensare che sia frutto di un’operazione per interposta persona, di pura tattica elettorale – replica Comba a chi le imputa una regìa più o meno occulta -, mi sembra un’interpretazione riduttiva, per non dire offensiva, nei confronti della statura e della storia del professor Piccat stesso”.

La sorpresa è stata particolarmente dirompente nel campo centrista, dove Moderati e Azione sembravano avviati a un comune percorso civico. 

Andrea Vassallo, segretario provinciale di Azione, si limita a un laconico commento: “Abbiamo appreso dell'autocandidatura del professor Piccat e ne prendiamo atto”.

Presi alla sprovvista anche i segretari e i commissari dei tre partiti del centrodestra.

“Nulla da eccepire sulla persona anche se i modi e i tempi – dice Domenico Andreis, segretario cittadino della Lega - mi sembrano fuori luogo”.

Osserva, dal canto suo, il coordinatore di Forza Italia Cesare Battisti: “Ritengo che ognuno possa autocandidarsi per qualsiasi cosa voglia. Io non conosco bene il professore, ma penso che non abbia con noi alcun collegamento che possa ritenersi realistico”.

Prudente e circospetto il commissario di Fratelli d’Italia e sindaco di Envie Roberto Mellano: “È assolutamente legittimo che chi intende candidarsi lo possa fare. Ci mancherebbe. Per quanto ci riguarda abbiamo una rosa di nomi su cui stiamo lavorando. Posso solo dire che Piccat non rientra in questa rosa”.

Mellano, pur con la cautela che il frangente richiede, si spinge però oltre e annuncia: “Come centrodestra stiamo per chiudere la partita. Entro la settimana assumeremo una decisione su un nostro candidato sindaco. Siamo tuttavia ben disposti ad accettare il contributo di una o più liste civiche che intendano collaborare con noi”.

Mellano si guarda ben dal dirlo, ma il personaggio che in queste ore sta tornando sul proscenio della politica saluzzese è l’avvocato Chiaffredo Peirone, sottoposto nello scorso fine settimana a un pressing da parte di vari big della politica nazionale, regionale e provinciale.

In particolare, essendo Peirone uomo di cultura e formazione liberale, ci sarebbero state interlocuzioni con Enrico Costa, vicesegretario nazionale di Azione, e (forse) con lo stesso presidente della Regione Alberto Cirio.

Ad oggi non risulta che l’avvocato revellese abbia sciolto le riserve anche se l’annuncio di Mellano lascia intendere che i partiti di centrodestra siano disposti ad accettare la candidatura ancorchè “civica” pur di uscire dall’impasse.

Vedremo se il noto legale saluzzese, dopo aver opposto un primo rifiuto, deciderà di scendere in campo.

Se così fosse, uno dei primi passi sarà proprio quello di far desistere Piccat dai suoi propositi offrendogli (chissà) un assessorato che non potrebbe che essere alla Cultura e all’Istruzione.

Ovviamente, urne permettendo. 

Giampaolo Testa

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