Politica - 31 gennaio 2024, 18:02

Cuneo, “gioco del silenzio” in Consiglio sulle mozioni degli Indipendenti: la maggioranza fa muro e non partecipa alla discussione

I cinque gruppi consiliari si sono schierati contro gli otto documenti presentati da Boselli, considerati una “strumentalizzazione pretestuosa”. Con loro, anche, SiAmo Cuneo e FI

Il consiglio comunale di Cuneo

Il consiglio comunale di Cuneo

L’unico modo reale per definire quel che è accaduto in conclusione della seconda serata di Consiglio comunale per la città di Cuneo – ieri (martedì 30 gennaio) -  è un “braccio di ferro” politico e di volontà tra un gruppo di minoranza, gli Indipendenti, e uno schieramento che ha visto unite non solo tutte le forze di maggioranza ma anche due gruppi minoritari appartenenti all’area di centrodestra.

Un testa a testa che ha interessato le ultime tre ore circa di Consiglio comunale, e le otto mozioni d’indirizzo presentate dal capogruppo degli Indipendenti Giancarlo Boselli (riguardanti diversi argomenti tra cui anche il Miac, il progetto su piazza Europa, le candidature alla presidenza della Fondazione CRC, e respinte in blocco dall’assise).

La maggioranza: “Pura strumentalizzazione, siamo stanchi”

Ma andiamo con ordine, e ricostruiamo l’accaduto.

Circa verso le 21 i lavori del Consiglio comunale raggiungono un punto, con la conclusione delle discussioni riguardanti gli ordini del giorno presentati. Tempo, quindi, di approcciare le mozioni d’indirizzo. Il consigliere Mario Di Vico (Crescere Insieme) chiede quindi la parola per sottolineare come “le mozioni d’indirizzo siano strumenti aperti a tutti i consiglieri che condividono caratteristiche con gli ordini del giorno ma assumono un ruolo di forza e incisività particolare perché hanno il potere di influire in maniera sostanziale sulla macchina comunale, le spese e l’erogazione dei servizi”.

Di Vico annuncia quindi l’intenzione dell’intera maggioranza di “difendere il senso e l’importanza dello strumento” schierandosi ufficialmente contro quello che non ha avuto timore di definire come un vero e proprio abuso: “Otto mozioni, un’enormità, presentate unicamente con l’intenzione di chiedere la convocazione di incontri, conferenze e commissioni, oggetto di solito di interpellanze”.

I successivi interventi dei capigruppo Claudia Carli (PD), Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale e Democratico), Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo) e Antonino Pittari (Gruppo misto maggioranza) hanno reso più chiara la situazione: la maggioranza, in toto, ha deciso di non partecipare alla discussione delle otto interpellanze, occasione soltanto di “strumentalizzazione faziosa e pretestuosa”.

Alla forte presa di posizione si sono anche uniti Valter Bongiovanni (Lega), Mavy Civallero (SiAmo Cuneo) e Franco Civallero (FI).

Boselli e un ‘one man show’ di quasi tre ore

Da quel momento – e, come detto, per le successive tre ore circa – il Consiglio comunale si è tramutato in una sorta di “one man show” (senza considerare gli interventi di Paolo Armellini (Indipendenti), Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) puntato anche al far saltare i nervi di molti dei presenti.

Un “gioco del silenzio” - come l’ha definito lo stesso Boselli - che ha portato a conclusione l’assise in un’aria davvero pesante e con diversi gesti di stizza e dichiarazioni aspre (per quanto a mezza bocca).

Ogni esternazione di stanchezza e non sopportazione non aiuta, nella dialettica amministrativa, a costruire un clima di lavoro positivo – ha commentato l’Indipendente, tentando di rispondere colpo su colpo - . Ma anche situazioni come questa, in politica, sono importanti: in questo modo date alle mozioni una carica, una valenza, insperata quando sono state presentate unicamente per andare a riprendere sette od otto questioni gravi che ancora non riuscite a risolvere”.

Dire che questo è un abuso, poi, è un’affermazione molto grave – ha aggiunto per rispondere a Di Vico – . Segretario, vicesegretario, presidente del consiglio: lo è? Se la segreteria generale ha preso in considerazione e ammesso le mozioni, di che cosa mi si sta accusando e di cosa si sta accusando, loro, indirettamente?

Manassero: “Parleremo di tutto. Ma non così”

Non c’è intenzione di sottrarsi al confronto ma mi pare che quello della mozione d’ordine non sia lo strumento con cui un consigliere possa fare domande” ha commentato la sindaca Patrizia Manassero, sostenendo la presa di posizione della maggioranza e intervenendo dopo che Boselli, specie nel proprio primo intervento, si è trovato a citarla e invitarla a parlare più volte.

Di queste situazioni ne parleremo, in abbondanza e con profusione di dati – ha concluso la sindaca - . Ma questo suo cercare una risposta da me o dalla giunta non fa che avvalorare quanto ritenuto dai gruppi di maggioranza rispetto alle reali intenzioni delle otto mozioni”.

Simone Giraudi

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