Attualità - 22 gennaio 2024, 16:01

Cuneo, gli alloggi dell'eredità Ferrero nel piano delle alienazioni? Sturlese, indignato, chiede tempo

Il decano del consiglio comunale commenta anche il risultato dell'asta su palazzo Chiodo: "Spero le 'nuove valutazioni' non risultino nella sola riduzione della base d'asta"

Il consigliere comunale Ugo Sturlese

Il consigliere comunale Ugo Sturlese

Bloccare l’inserimento degli alloggi dell’eredità Ferrero nel piano delle alienazioni del Comune di Cuneo fino a quando - almeno – l’amministrazione comunale non decida il modo in cui utilizzare gli eventuali proventi.

La richiesta arriva dal consigliere comunale Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), che l’ha riportata in un’interpellanza specifica incentrata proprio sulla critica ai nuovi inserimenti nel piano presentati la scorsa settimana in una riunione congiunta delle commissioni I e II dall’assessore Alessandro Spedale.

Due milioni di euro per undici alloggi

La questione riguarda gli undici alloggi – di cui cinque attualmente sfitti – ubicati al civico 20 di corso Dante e compresi nell’eredità lasciata dal dentista Giulio Ferrero, scomparso nel gennaio 2011.

La vendita degli alloggi, secondo quanto previsto dall’amministrazione comunale, dovrebbe rendere due milioni di euro.

Per Sturlese alienazione inappropriata

Un inserimento inappropriato e per motivi etici, e commerciali – commenta Sturlese nel testo dell’interpellanza - . Il prezzo di vendita appare inadeguato, specie quando potrebbero essere fonte di rendita consistente e duratura se gli alloggi fossero mantenuti in condizione”.

Indigna però soprattutto il concetto di alienare un bene lasciato al Comune da un generoso donatore, specie senza l’indicazione di come verranno utilizzati i proventi: il rischio è, ovviamente, che vadano dispersi nella gestione corrente e non utilizzati per un’opera che possa ricordare e onorare il cittadino”.

"Serve concorso di idee, e l'impegno di pubblico e privato"

Il consigliere fa poi riferimento anche all’asta per l’acquisto di palazzo Chiodo, fissata a 2,4 milioni di euro e andata deserta non più tardi di venerdì 19 gennaio scorso: “Mi auguro che le ‘nuove valutazioni’ annunciate dall’assessore all’urbanistica non preludano a una semplice riduzione della cifre a base d’asta”.

L’amministrazione comunale pare sempre più ossessivamente orientata alla dismissione dei beni dotati di potenziale redditività, abbandonati a un degrado progressivo che ne diminuisce il valore – conclude Sturlese - . Serve invece promuovere un concorso di idee su un complesso più ampio di edifici, che coinvolga risorse pubbliche e private e ne valorizzi il significato storico-culturale”.

Simone Giraudi

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