Economia - 12 gennaio 2024, 18:24

Ferrero, Dimar e Alstom ma anche Sedamyl, Inalpi e Bi Esse: conferme e nuove entrate tra le 25 aziende della Granda campionesse di fatturato

Nella classifica dominata dalla multinazionale della Nutella alcuni tra i leader italiani dei trasporti su rotaia, della grande distribuzione, dei mangimi per animali, delle acque minerali e dei distillati

I numeri dei bilanci 2022 alla base della graduatoria delle aziende della Granda secondo le risultanze del portale Report Aziende. Nella foto gli impianti della Inalpi di Moretta

I numeri dei bilanci 2022 alla base della graduatoria delle aziende della Granda secondo le risultanze del portale Report Aziende. Nella foto gli impianti della Inalpi di Moretta

In testa manco a dirlo abbiamo l’industria più dolce, quella della Nutella. La principale azienda italiana del gruppo, Ferrero Commerciale Italia Srl, costituita col riordino delle controllate italiane avvenuto nel 2015, guida questa speciale classifica forte dei risultati di un bilancio 2022/2023 chiuso al 31 agosto scorso con vendite per 1,756 miliardi di euro. Parliamo di una crescita importante rispetto ai 1.646 milioni del 2022, ai 1.544 del 2021 e ai 1.527 del 2020.

La graduatoria è quella delle prime 25 aziende della Granda per fatturato, stilata dal nostro giornale sulla base delle risultanze pubblicate dal portale Report Aziende

Sulla seconda piazza un nome che merita ovviamente un discorso a sé, per le note vicende che ne hanno segnato il passato recente. Parliamo di Egea Commerciale Srl di Alba, la società che all’interno della multiservizi fondata dalla famiglia Carini si occupa – così recita il codice Ateco – del "commercio di gas distribuito tramite condotte". Nella graduatoria compilata da "Report Aziende" si riporta l’eccezionale dato contenuto nell’ultimo bilancio utile approvato dalla società, quello del 2021, pari a 1.278 milioni di euro, contro gli 810 milioni del 2020 e gli 876 del 2019. Al centro delle trattative che entro la primavera 2024 dovrebbero portarla a far parte del gruppo Iren, l’azienda non ha però approvato i bilanci 2022 in ragione della pesante situazione finanziaria nella quale si è venuta a trovare proprio in quell’anno. Una curiosità: nel suo specifico settore di attività Egea Commerciale figurava come 11ª realtà nazionale. La prima è Hera Trading Srl di Trieste con un giro d’affari di 16,4 miliardi di euro, davanti a Eni Plenitude Spa (7,9 miliardi) e a Hera Commerciale di Imola (7,1). 

A chiudere il podio, come già due anni fa, è ancora Dimar Spa di Roreto di Cherasco, società di "commercio all’ingrosso non specializzato" (in questo novero viene classificata come il sesto gruppo italiano, dietro a Lidl Italia, Marr, Metro Italia, Megamark e Unilever Italia Mkt. Operations) che ha chiuso l’esercizio 2022 con un fatturato pari a 1.201 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 1.121 del 2021 e ai 1.107 del 2020.

La quarta piazza della classifica parla sempre saviglianese, coi numeri di Alstom Ferroviaria Spa, di cui ReportAziende stima il fatturato 2023 accreditandolo di attivi per 976 milioni di euro. Valori che la consolidano come la seconda realtà italiana nel settore "Costruzione di altro materiale rotabile ferroviario, tranviario, filoviario, per metropolitane e per miniere", dietro soltanto alla Hitachi Rail Sts Spa di Napoli, con 1,7 miliardi di euro. Anche per la succursale italiana del gruppo francese parliamo di un’importante crescita rispetto ai 923 milioni del bilancio 2022 e ai 963 del 2021. 

In quinta posizione si torna a parlare di Nutella, Kinder e degli altri iconici marchi made in Alba, questa volta con Ferrero Industriale Italia Srl, altra controllata italiana della multinazionale dolciaria, forte di un fatturato 2023 chiuso anche in questo caso al 31 agosto scorso, per 805,7 milioni di euro, contro i 748,3 del 2022, i 669 del 2021 e i 678 del 2020. L’azienda figura quale prima realtà italiana nella produzione di cacao, cioccolato, caramelle e confetterie davanti a Lindt e Sprungli Spa di Induno Olona (638 milioni), Perfetti Van Melle Spa di Lainate (Milano, 538), Irca Spa di Gallarate (358), Icam Spa di Lecco e Nutkao di Govone, che aveva chiuso il 2022 con 187 milioni di vendite, in crescita sui 143 milioni del 2021 e sui 141 del 2020. 

Sesta posizione per un altro nome storico dell’industria meccanica di casa nostra. Parliamo della Merlo Spa, che con i 602 milioni di fatturato 2022 figura come leader italiano nel settore "Fabbricazione di altre macchine e apparecchi di sollevamento e movimentazione", davanti a Manitou Italia di Castelfranco Emilia (461). Nell’anno in cui, il 9 novembre, ha perso il suo compianto fondatore Amilcare Merlo l’azienda di San Defendente di Cervasca riusciva in una nuova importante crescita di fatturato, che nel 2021 era risultato di poco superiore ai 500 milioni e nel 2020 attestato a quota 416 milioni di euro. 

Settimo in provincia, ma quinto in Italia nel suo specifico settore (commercio all'ingrosso di altri prodotti alimentari), la Sedamyl Sbe di via Monviso a Saluzzo, protagonista di un vero e proprio exploit nel 2022, esercizio chiuso con un fatturato di 576 milioni, in crescita del 60% rispetto ai 358 milioni del 2021 e del 95% sui 295 del 2020. Il gruppo figura anche in quella che a rigore sarebbe la 10ª piazza con i 392 milioni di fatturato della Spa (produzione di amidi e di prodotti amidacei). Nei due esercizi precedenti la stessa azienda aveva fatturato 257 e 218 milioni di euro. 

Un altro primato della Granda è quello che si scopre in 8ª posizione, dove troviamo la Monge Spa di Monasterolo di Savigliano. Con un fatturato 2022 di 477 milioni di euro il gruppo fondato da Baldassarre Monge si piazza infatti in testa alla classifica nazionale del comparto "Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali da compagnia", ben al di sopra di un’altra azienda molto legata alla nostra provincia come Morando Spa di Andezeno, che segue a 160 milioni di vendite. Anche sui bilanci di Monge si registra la positiva crescita già vista nei conti di altre aziende di casa nostra. Parliamo di un +27% sui 373 milioni di fine 2021 e +49% sui 320 milioni di fine 2020. 

Commercio all'ingrosso di medicinali è il settore di attività di Unifarma Spa, gruppo con sede in via Nazario Sauro a Fossano che nella classifica delle aziende cuneesi per fatturato si colloca al 9° posto assoluto. Come per Monge siamo vicino al mezzo miliardo di attività nel 2022, esattamente 475 milioni, contro i 446 del 2021 e i 455 del 2020. A livello nazionale l’azienda figura alla 13ª piazza, dietro a colossi come Comifar Distribuzione (2,3 miliardi), ma non troppo distante da nomi quali Bristol-Myers Squibb (913 milioni), Glaxosmithkline Spa (744) e Bayer Spa (728). 

Appena fuori dalle prime dieci posizioni l’albese Miroglio Fashion Srl, coi suoi 356 milioni di fatturato 2022, figli però ancora delle difficoltà vissute dall’azienda con le chiusure dei negozi per il Covid e attesi in significativa crescita nel 2023 (leggi qui

Scorrendo in avanti sino alla 25ª posizione figurano ancora numerose eccellenze dell’imprenditoria di casa nostra. Nello specifico i nomi sono quelli di Idrocentro Spa di Torre San Giorgio (340 milioni nel 2022), Ferrero Mangimi Spa di Farigliano (333 milioni, primo in Italia nella categoria "Produzione di mangimi per l’alimentazione degli animali da allevamento"), Acqua Sant’Anna di Vinadio (293 milioni, quarto gruppo italiano del settore dopo colossi come Coca Cola Italia a 1,1 miliardi, Sanpellegrino Spa a 972 milioni e Acqua Minerale San Benedetto Spa a 797, mentre poco più in basso figura San Bernardo Spa di Garessio (94 milioni) e Fonti Alta Valle Po di Paesana a 38 milioni. 

Ancora, Agc Flat Glass di Cuneo, fabbricazione di vetro piano, 287 milioni a fine 2022 (erano 158 due anni prima); il Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest di Cuneo (263 milioni dai 171 di fine 2020); Diageo Operations Italy di Cinzano di Santa Vittoria d’Alba (260 milioni di euro, primo gruppo in Italia nella distillazione, rettifica e miscelatura alcolici davanti a Montenegro Srl di Zola Predosa, nel Bolognese, e a Pernod Ricard di Milano). 

Quindi il gruppo del latte Inalpi di Moretta, con 249 milioni di fatturato dai 171 di fine 2020, nona realtà italiana nella produzione di derivati del latte (quattro posizioni dopo si attesta Biraghi Spa di Cavallermaggiore, con 157 milioni). 

Seguono due nomi poco conosciuti ai più, ma dai numeri rilevanti: la Bi Esse Spa di Fossano, azienda che si occupa del "commercio all'ingrosso di articoli per l'illuminazione; materiale elettrico vario per uso domestico", con 242 milioni di fatturato nel 2022, dai 131 del 2020. Poi la Sintesi e Ricerca Spa di Dronero, azienda meglio conosciuta come Ser Spa e che a Santena, alle porte di Torino, produce cere da materie prime sostenibili (codice Ateco collegato alla fabbricazione di specialità chimiche per uso domestico e per manutenzione). Con un fatturato pari a 220 milioni, quasi raddoppiati in un biennio, rappresenta uno dei nuovi ingressi nelle prime 25 realtà provinciali come anche la Etea Grain Italia Srl (commercio all’ingrosso di cereali e legumi secchi; 212 milioni), realtà saluzzese cui fa capo la Sedamyl

Quindi il gruppo dell’automobile Gino Rag. Felice & Figlio Spa di Cuneo (210 milioni di fatturato) e quello delle energie eVISO Spa di Saluzzo, salito a 208 milioni di fatturato dai 47 del 2020. 

Ancora alimentare a chiudere la top 25. Prima con la Balocco Spa di Fossano, in queste settimane nell’occhio del ciclone per la vicenda del pandoro griffato Chiara Ferragni (fatturato 2022 a 204 milioni, contro i 169 e i 153 nei due anni precedenti), sesta realtà italiana del comparto "Produzione di fette biscottate e di biscotti; produzione di prodotti di pasticceria conservati" dietro a Bauli (568 milioni), Loacker (368), Galbusera (278), Colussi (226) e Balconi (209) – poco dietro, sempre nella classifica di settore, figura Maina, l’altra realtà fossanese dei panettoni, a 124 milioni. Poi con Ferrero Technical Services Srl, altra controllata della multinazionale albese, che si occupa della realizzazione e gestione degli impianti del gruppo, che al 31 agosto 2023 aveva chiuso il proprio bilancio con un fatturato pari a 189,9 milioni di euro, contro i 200 milioni dell’esercizio precedente. 

Ezio Massucco

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