Erano una quindicina i componenti del Comitato No Biometano a Govone che questa mattina, martedì 28 novembre, hanno voluto ribadire la propria contrarietà al discusso progetto manifestando di fronte al palazzo della Provincia a Cuneo, mentre all’interno era in corso la seconda seduta della conferenza dei servizi chiamata a concedere la valutazione di impatto ambientale al progetto presentato da una controllata di Snam, per un impianto che, secondo quanto riferito dai proponenti, sarebbe destinato a trattare ogni anno circa 37mila tonnellate di residui di lavorazione provenienti dalla Ferrero di Alba.
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Un incontro non ancora decisivo, quello di questa mattina, considerato che, come ribadito dai manifestanti, la procedura prevede un terzo momento di confronto. Nel frattempo il Comitato fa parte delle numerose associazioni che, in vista della marcia per il suolo in programma ad Alba per sabato 2 dicembre, hanno sottoscritto una lettera aperta inviata al presidente esecutivo della multinazionale albese Giovanni Ferrero, chiedendo all’industria dolciaria di fare un passo indietro rispetto all’iniziativa che la vede coinvolta insieme a Snam.
Dal picchetto che per tutta la mattinata ha richiamato l’attenzione delle persone di passaggio in corso Nizza a Cuneo l’invito a tenere conto della particolare concentrazione di impianti industriali già presenti nella zona, area nella quale, a pochi metri dall’accesso autostradale, sono presenti il depuratore della Sisi, un’attività di lavaggio camion e lo stabilimento ex Olmo Bruno, già finita al centro di un’indagine penale condotta dal nucleo provinciale dei Carabinieri Forestali nel 2019 sull’ipotesi di smaltimento illecito dei rifiuti che arrivavano allo stesso per venire trattati e trasformati in compost.