Attualità - 20 ottobre 2023, 18:45

Sulla tangenziale di Alba l’ennesimo scontro con un cinghiale. Torna d’attualità il tema sicurezza in attesa dell’adeguamento

In pieno pomeriggio l’impatto tra un giovane esemplare e l’utilitaria condotta da una 75enne residente in un comune vicino. L’assessore albese Reggio: "Posa di barriere tra le prime misure che chiederemo di adottare al concessionario autostradale"

La tangenziale di Alba

La tangenziale di Alba

Un esemplare probabilmente di giovane età, e quindi dal peso e dalle dimensioni ridotte, la causa dell’ennesimo incidente che sulla tangenziale di Alba ha avuto come involontario protagonista un cinghiale, travolto da un’utilitaria di passaggio nella zona compresa tra l’uscita di Alba Ovest e il ponte Caduti di Nassiriya, in direzione Asti. 

L’incidente si è verificato quando mancavano pochi minuti alle 17 dell’altro ieri, mercoledì 18 ottobre.

A travolgere l’animale una Fiat Panda condotta da una donna 75enne residente in un centro del Roero. L’animale le è sbucato davanti all’improvviso e la donna non ha avuto modo di evitarlo. Per sua fortuna l’impatto ha avuto limitate conseguenze materiali sul veicolo, ma soprattutto non le ha impedito di mantenere il controllo del mezzo, visto che dopo una piccola sbandata questo ha proseguito la propria corsa senza uscire di strada né invadere il senso di marcia opposto, schivando il facilmente immaginabile corollario di conseguenze, in quell’ipotesi. Meno bene è andata all’animale, rimasto esanime ai margini della carreggiata. 

A raccontare l’accaduto al nostro giornale è la figlia della donna, come la madre ancora traumatizzata non tanto dall’incidente, ma dalla consapevolezza delle conseguenze che questo avrebbe potuto avere se una serie di variabili – il peso dell’animale, la velocità di andatura del veicolo, tra le principali – fossero state diverse e se, in quel caso, sull’auto con la nonna ci fossero stati anche i nipotini, magari al rientro dopo un pomeriggio impegnato in una delle loro tante attività extrascolastiche come spesso capita per ragioni di organizzazione comuni a molte famiglie. "Cosa sarebbe potuto succedere?" è la domanda mentre la memoria va ad altri episodi dall’epilogo meno fortunato, su tutti l’incidente che il 12 agosto di quattro anni fa costò la vita al rappresentante di commercio guarenese Renzo Margiaria. 

Il tema della sicurezza sulla tangenziale albese si collega peraltro a quello relativo al completamento dell’autostrada Asti-Cuneo. Se nei giorni scorsi la cosiddetta "conferenza di localizzazione" ha chiuso i giochi riguardante l’iter del progetto relativo all’ultimo tronco albese ancora mancante, quello tra Verduno a Cherasco, all’appello sulla via della definitiva ultimazione dell’A33 nella sua parte centrale vi è proprio la sistemazione della tangenziale, da adeguare, riqualificare e rendere compatibile con il passaggio di un tracciato autostradale. 

Un progetto, quello riguardante l’adeguamento della superstrada albese, per il quale deve ancora concludersi la valutazione di impatto ambientale, conferma l’assessore albese ai Lavori pubblici Massimo Reggio. Dopodiché, una volta terminata la fase progettuale, la "quattro corsie" sarà interessata da cantieri che la impegneranno per oltre venti mesi. Ben oltre, quindi, la scadenza di fine 2024, indicata da più parti come il termine entro il quale la Granda potrà finalmente godere per l’ultimazione della sua "eterna incompiuta". 

Nel frattempo in municipio ad Alba la consapevolezza circa l’esistenza di un problema sicurezza in tangenziale non manca. Ancora Massimo Reggio: "Ad oggi sono in corso le valutazioni in merito a quelle che dovranno essere le future competenze di svincoli e viadotti, oggi di proprietà di Anas, Provincia e in minima parte comunali, una volta che la tratta passerà sotto la gestione della concessionaria autostradale. Questi passaggi, come tutto l’adeguamento richiederanno ancora mesi, in ogni caso. Quello che chiederemo è che, nell’ambito del prossimo cantiere per l’adeguamento della tangenziale, la prima cosa da fare sia la posa di barriere, oggi mancanti, poste a delimitarne il percorso dalle vicine campagne. Se è vero infatti che il numero di selvatici in zona pare essersi ridotto anche grazie alla campagna venatoria messa in campo dalla Provincia, parliamo di un passo che andrà fatto quanto prima per poter mettere in sicurezza una tratta attraversata ogni giorno da migliaia di veicoli". 

Ezio Massucco

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