Politica - 17 ottobre 2023, 13:33

Primarie PD e il bivio M5s: farle il 17 dicembre o aspettare la “variabile Gribaudo”?

Il gruppo regionale punta ad anticipare le elezioni (e l'avvio della campagna elettorale, che si anticipa di rincorsa) a prima di Natale. Da Cuneo, Boselli: “Gribaudo poco centrista per una coalizione che ancora non c'è”

Chiara Gribaudo

Chiara Gribaudo

Parlare di spaccatura è forse prematuro, ma che siano ore febbrili nella galassia PD è piuttosto evidente.

Data ormai per certa la “variabile Gribaudo”, con la cuneese che continua in una (per ora isolata) campagna elettorale contro Alberto Cirio, spunta anche una data ipotetica per le primarie: domenica 17 dicembre. Il gruppo regionale del PD spinge per scegliere tra due mesi il candidato, prima di Natale, per poter iniziare la campagna elettorale. Daniele Valle, l’altro contender annunciato, è pronto a partire da mesi e la competizione non lo spaventa.

La variabile Gribaudo

Nonostante possa sembrare tutto definito è ancora una volta Gribaudo a scompigliare i piani. Si, perché al netto della disponibilità annunciata, non è chiaro quanto la sua candidatura riesca ad “allargare” il campo al M5s. Gribaudo a oggi non ha dato garanzie in tal senso. Anzi. A livello locale i contatti non ci sono nemmeno stati, mentre è più probabile che la “corrente Schlein” stia lavorando sotto traccia per capire quali siano i margini di trattativa con i pentastellati. Una trattativa che passa dalla figura di un’altra Chiara, Appendino. Peccato che il tempo stringa e le possibilità di trovare un accordo prima di quel 17 dicembre delineato per le primarie sia pressoché impossibile.

Salvo clamorosi sviluppi, il Partito Democratico si trova quindi davanti a un bivio: organizzare le primarie prima di Natale, ma escludendo il M5s, oppure aspettare che Gribaudo dia garanzie di inclusione e posticipare così la scelta del candidato.

Un rischio non da poco, soprattutto per chi sondaggi alla mano è chiamato a rincorrere.

Boselli: "Gribaudo poco centrista per coalizione che non c'è"

A commentare “la variabile Gribaudo” ci ha pensato anche il consigliere comunale cuneese Giancarlo Boselli: “L'onorevole da mesi si sta rendendo disponibile a correre come presidente del Piemonte se una sua candidatura, dice, può contribuire ad allargare i confini del centrosinistra. La formula che fa molto ridere perché appartiene ad altri tempi è: 'Non mi autocandido, mi metto al servizio'”.

E’ il caso di ricordare che è parlamentare da più di un decennio e solo ora pretende che gli altri facciano subito tutto ciò che lei non ha mai fatto né a livello nazionale né per il suo territorio, pur essendo il PD quasi sempre stato al governo del Paese – prosegue l'Indipendente - . E il partito fa finta di non sentirla, è dubbioso sulla possibilità di sua leadership in una coalizione che per ora non c’è”.

A una alleanza alternativa a quella che governa il Piemonte servirebbe una candidata o un candidato Presidente progressista ma moderato, capace di unire al centro, e tentare un dialogo forte con le liste civiche, mentre la sua candidatura è fortemente radicata solo a sinistra. Sarebbe utile inoltre un programma chiaro di governo della Regione e non solo sterili slogan”.

redazione

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