In tre giorni ha raccolto l’adesione di circa cinquanta allevatori di Razza bovina Piemontese, principalmente dalla Valle Maira, ma non solo. È Michele Colombero: con la moglie porta avanti un’attività che da almeno tre generazioni viene tramandata tra gli alpeggi di Canosio e la stalla di Cuneo dove i circa 350-380 capi vanno a svernare. Una persona che conosce bene il mestiere e che ora pone, insieme agli altri allevatori, una questione di sostenibilità sulla Piemontese. E lo fa attraverso una missiva inviata agli organi di stampa.
"Vorrei con queste poche righe denunciare una situazione insostenibile”, comincia così la lettera di Colombero che si dice “allibito dall’indifferenza totale" e "da questo silenzio assurdo” riguardante la crisi di mercato della bovina di Razza Piemontese.
"Abbiamo rimandato per anni - prosegue la lettera - abbiamo sopperito (noi aziende ) ogni volta con una battaglia diversa ai problemi del nostro settore in attesa che le cose migliorassero. Ma questa attesa è finita. Siamo al dunque.”
Il problema che pone Colombero insieme agli altri allevatori è che "Abbiamo animali in stalla del quali non sappiamo più minimamente cosa farcene” e, sostiene, “non è neanche più una questione di prezzo”.
"Se fino a poco tempo fa si vendevano vitelli a prezzi più bassi rispetto a 25 anni fa con costi che sono decuplicati - spiega - oggi neanche più regalare serve. Io credo vivamente che vada ripresa in considerazione una discussione sulla qualità degli animali che alleviamo. La Piemontese non è tutta uguale”.
Le cause di questa flessione sono molteplici. Nell’ultimo anno, come ha spiegato a Targatocn il margaro di Canosio,il mercato è stato fortemente influenzato dagli alti costi per le materie prime che non sono stati compensati da un aumento dei prezzi di vendita dei capi. Dall’altra c’è anche, forse, una diminuzione del consumo di carne. Ma la questione non sarebbe legata solo all’ultimo periodo.
“Abbiamo un prodotto per le mani - commenta al nostro giornale Colombero - ma non sappiamo cosa farcene. Finché ci sono contributi che sopperiscono si tira avanti, ma poi? Aldilà di questo c’è una delusione generalizzata a livello lavorativo. Una persona non lavora tutto l'anno per ricevere un contributo, ma perché vuole vendere un prodotto. Perché vuole vivere del lavoro che fa”.
E sui contributi, specie i Pac (Politica Agricola Comunitaria), “Abbiamo creduto - prosegue nella missiva - fosse la soluzione a tutti i nostri problemi, ma era un semplice lenzuolo con cui abbiamo coperto le criticità del nostro lavoro che ha fatto gola a tutti."
Con questi contributi: “Abbiamo spinto sull'acceleratore, siamo cresciuti in maniera esponenziale in quanto a numeri, sacrificando (ovviamente) in parte, la qualità. Oggi ci accorgiamo che quel lenzuolo si è accorciato tremendamente (e anche giustamente) e sono spariti sia i sogni che le speranze”.
"Ad oggi - sostiene Colombero - l'unico problema che ormai sembra affliggere la Razza Piemontese e noi margari è il lupo! Ma davvero non ci rendiamo conto che il problema lupo è come parlare di una zecca su un'animale in fin di vita? Davvero nessuno di noi, lavoratori in primis e tutte le associazioni che ci rappresentano , capiscono che il problema reale della Piemontese è la Piemontese stessa? Possibile che nessuno capisca che non basta dire che 'è la carne migliore al mondo’ quando sempre meno gente la acquista?”.
Colombero, insieme agli altri firmatari si scaglia contro le associazioni che tutelano questo prodotto, in primis Arap e Anaborapi.
“Non voglio dare la colpa a loro - dice al nostro giornale - ma se pago una quota ad una o più associazioni mi aspetto che queste prendano anche 'gli schiaffi’ per me.”
Invece, come scritto nella missiva, “obbligando tutte le aziende ad essere iscritte per poter percepire i contributi, è andato tutto a discapito della qualità dei capi iscritti e ha fatto perdere il reale ruolo delle associazioni stesse. Diciamolo, non esistono più regole di qualità che permettono di difendersi, in un mercato, quello della Piemontese, ormai finito e in quello globale che ormai ci ha asfaltati e tutto questo ha creato dei mostri. Parliamo di aziende con oltre 1000 capi che non sempre hanno ragione di esistere per come sono gestiti e strutturati, ma che comunque inquinano il mercato. Non esistono più regole di qualità che permettono di difendersi, in un mercato, quello della Piemontese, ormai finito e in quello globale che ormai ci ha asfaltati e tutto questo ha creato dei mostri."
"Vorrei capire quale strada, progetto comune e investimento sul nostro futuro è stato messo in atto - continua la lettera degli allevatori - Che cosa non ha funzionato? Perché? Ci dobbiamo sedere a un tavolo, tutti i settori della filiera e affrontare una discussione seria. Bisogna capire che cosa si
vuole e cosa serve. Che cosa dobbiamo cambiare e su cosa investire. Che cosa chiede il mercato."
Ci dicano chiaramente che la Piemontese non può più competere in alcun modo in questo mercato, per lo meno ci sentiremo liberi di fare scelte, anche drastiche.”
"È diventato tutto tremendamente logorante - conclude la lettera - la passione non può più essere la motivazione per proseguire in questo cammino.
Riportiamo in seguito le persone che in pochi giorni hanno aderito alla lettera di Michele Colombero.
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Az agricola Colombero Roberto
Az agricola Perotti Delia
Az agricola Marchetti Giovanni
Az agricola Pasero Alberto
Az agricola Martini Luca
Az agricola Perotto Devis
Az agricola Audero Paolo
Az agricola Beraudo Giuseppe
Soc.Agricola f.lli Mustat Diego e Giovanni
Az Agricola La Stella Alpina di Allione Daniela
Az agricola Allione Emanuele
Soc. Agricola il Rododendro di Garzini Franco e Renato
Az agricola Borgogno Irma
Az agricola Acchiardi Antonio
Az agricola Bruno Flavio
Az Agricola Giorsetti Davide
Az agricola Brunarosso Corrado
Az agricola Ellena Giuseppe
Az agricola Ellena Walter
Az agricola Aimar Danilo
Az agricola Taricco Lorenzo
Az agricola Cerutti Michele
Az agricola Mellano Roberto
Az agricola Reinaudo Egidio
Az agricola Aimar Silvio
Az agricola Lando Andrea
Az agricola Folco Ferruccio
Az agricola Garnero Sandro
az agricola Balma Alberto
az agricola Martini Alessandro
Az agricola Zabai Susanna
Az agricola Biga Marco
Az agricola Garneri Maria Rosa
Az agricola Cravero Alessandro
Az agricola Abello Romeo
Az agricola Balma Michele
AZ. Agricola Cesano Giovanni.
Bruna Rosso Bartolomeo
Bruna Rosso Elisabetta
Az ag L'Auro di Bruna Rosso Marco
AZ. Agricola Cesano Anna
La Provenzale SSA di Fenoli Marzia e Fabrizio
AZ. Agricola Cesano Anna
AZ.Agricola Cesano Giovanni.
AZ. Agricola Castellana Pasqualina
Agripesio di Vinai Aldo, Giacinto e figli