Politica - 11 agosto 2023, 07:10

La politica cuneese di ieri è lo specchio di quella di oggi? L'intervista

Piercarlo Malvolti tra ricordi e riflessioni fa il punto sul momento che vive il capoluogo e la provincia.

La politica cuneese di ieri è lo specchio di quella di oggi? L'intervista

Piercarlo Malvolti, 69 anni a novembre è stato tra i protagonisti della politica provinciale, cinque mandati consecutivi da amministratore del comune di Cuneo e rappresentante dei comuni a livello nazionale.

Come ci sente da osservatore?
Intanto protagonista è eccessivo diciamo che ho fatto del mio meglio.

Lei ha trascorso una vita in politica e dal 2007 rimane il consigliere più votato della città, un bel record. C'e un segreto?
Nessuna formula magica ho semplicemente cercato di farmi capire il più possibile e poi i record sono fatti per essere battuti e accadrà.

Si mormora che la modestia non sia mai stata il suo forte.
La ritengo la virtù degli imbecilli.

Politica alle spalle?
Quella nelle urne si, per il resto, fosse solo per commentarla, non ci penso nemmeno. È una di quelle malattie da cui si può migliorare o peggiorare, impossibile guarirne.

Di Cuneo cosa ci dice?
Gli anni novanta sono stati fantastici, forieri di una crescita della la città apertasi al nuovo senza rinnegare la sua indole sobria, ora si avverte un certa stasi ma, conoscendo i cuneotteri, confido in uno slancio e comunque non è mai semplice amministrare anche solo lo status quo.

Una vicenda delle tante a cui tiene particolarmente?
La visita in Argentina a Santa Fe città gemellata con Cuneo, ho toccato con mano la storia della vastissima comunità piemontese emigrata in quel paese all'inizio del secolo scorso. Rimarrà indelebile nella mia memoria.


Socialista da sempre a 26 anni si fa notare nella UIL e a 30 diventa segretario del PSI di Cuneo frequentando sia la prima che la seconda repubblica, ci racconti di qualche personaggio della nostra provincia.
Li ho incrociati quasi tutti e il livello era alto, difficile scegliere, certo alcuni rimangono impressi.

Quali?
Il primo che mi colpì fu l'Ing. Bellani, rammento come se fosse oggi quando entrai nell'allora sede della DC in rondo' Garibaldi di cui era segretario cittadino, oltre ad essere presidente della Cassa di Risparmio di Cuneo e dell'ospedale Santa Croce, ritengo che nessun altro in città abbia replicato la sua autorevolezza.
A seguire conobbi e frequentai, grazie all'amico Dandone attuale sindaco di Sampeyre con cui condividevo l'aula del consiglio comunale, l'avvocato Giordana (detto il Fauno) una mente strategica.
Noi, lo confesso, eravamo giovani rampanti, il sindaco era Menardi, più giovane di me di un anno, iniziava la nostra stagione c'era da imparare ed era una bella sfida.
È poi Natale Carlotto che conobbi a Ceva quando ero un ragazzino e che ancor oggi se mi incrocia in Coldiretti mi appella "matot". E ancora, vivendo nel palazzo di fronte, nel fine settimana incontravo spesso nell'edicola sotto casa Adolfo Sarti, lui era ministro ma scambiava volentieri quattro chiacchere era un uomo alla mano.

Fin qui democristiani e nella sua casa Socialista?
A parte il presidente Viglione un fuori categoria, come non ricordare tutti i consigli del senatore Cipellini (il Cip) tra cui il "ricordati sempre che i voti si conquistano uno pruno" e quei fenomeni di Manlio Vineis, Marcello Garino ed Eugenio Boselli il papà di Giancarlo che ne segue tutt'ora egregiamente le orme e poi Umberto Fino e Gianni Bonino, artefici della mia nomina a segretario del partito.

Liberali?
Raffaele Costa, l'ho incontravo spesso in volo per Roma, rimane un mito indiscusso.

Comunisti?
C'era amicizia con Lido Riba, Mario Riu e da ultima, ma forse la più significativa, con di Attilio Martino. Per non dire di Giorgio Ferraris il sempiterno sindaco di Ormea, con il quale, a volte, mi sento ancora.

Un anedotto?
Nel 1998 durante la campagna elettorale nella veste di presidente del consiglio comunale espresso dal centrosinistra siccome gli altri si rifiutavano autenticai, nel rispetto del ruolo istituzionale. Erano le firme per la presentazione delle liste elettorali della Lega, il cui  il cui segretario provinciale era l'attuale presidente Cirio che mi ringraziò pubblicamente, mi fece piacere. Fui criticato dai miei a cui replicai che mi piaceva vincere ma giocando ad armi pari.

Sul nazionale?
Recentemente a Roma mi è capitato di prendere un caffè con Margherita Boniver, fu lei che mi fece conoscere Craxi.

Un capitolo a parte?
Quello con Teresio Delfino con cui ho intensamente collaborato per anni, un vero fuoriclasse.

rg

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU