Un totale di 515,5 milioni di euro, in calo di 118,9 milioni rispetto ai 634,4 milioni dell’esercizio precedente. A tanto ammontano gli utili 2022 delle tre società lussemburghesi cui fanno capo la galassia di società consolidate (104) e stabilimenti produttivi (32) coi quali, per il tramite di Ferrero International, la multinazionale dolciaria albese opera nei 55 Paesi del mondo in cui è presente, vendendo i propri prodotti in oltre 170.
A riferirlo "Il Sole-24Ore", che ha visionato i bilanci delle società Bermic e Gmbf, entrambe possedute da Giovanni Ferrero, secondogenito di Michele e presidente esecutivo del gruppo, e quelli della M2J Holding, posseduta invece dagli eredi del fratello Pietro, scomparso nel 2011 a 48 anni.
La capogruppo Ferrero International – ricorda il quotidiano di Confindustria – è in realtà posseduta al 100% da un altro veicolo finanziario, la holding Schenkenberg, società anch’essa di diritto lussemburghese a sua volta controllata dalle tre cassaforti di famiglia: per il 49,01% dalla Bermic, per il 25,98% dalla Gmbf e per una quota vicina al 17% da M2J Holding.
Ragioni sociali dietro alle quali si celerebbe peraltro una curiosità: le denominazioni scelte per tali società rappresenterebbero infatti acronimi dei nomi di famiglia. Se Bermic rimanda a quelli di Bernardo e Michele, figli di Giovanni, Gmbf racchiude le iniziali di Giovanni e dei figli, insieme al cognome della famiglia; in M2J si trovano invece le lettere iniziali di Marie Eder, Michael e John, figli di Pietro.
Il totale degli utili 2022, in calo del 18,7% rispetto a quello fatto seguire dodici mesi prima, arriverebbe per 375 milioni dalla Bermic, titolare di asset per 16,4 miliardi di euro. A fine 2021 erano 448,7. A Gmbf si riconduce un patrimonio pari a 6,4 miliardi, per un utile 2022 di 43 milioni, contro i 52,1 del 2021. Pari a 97,5 milioni (erano 133,6) l’utile di M2J, cui si attribuiscono attività per 5,5 miliardi.
Tra le attività possedute dalle due holding che fanno capo a Giovanni Ferrero – rileva ancora il quotidiano di viale dell’Astronomia – figura Cth Invest, società fondata in Belgio nel luglio 2016 e con la quale il presidente esecutivo Giovanni ha realizzato la strategia di acquisizioni messa in atto negli ultimi sette anni rilevando i biscotti Delacre in Belgio, i frollini Kelsen in Danimarca, i biscotti Fox’s in Gran Bretagna, le caramelle Ferrara Candy negli Usa e il produttore di gelati spagnolo Ice Cream Factory Comaker.
Finanziata da Giovanni Ferrero con aumenti di capitale per 1,6 miliardi di euro – intanto fusa con un’altra società, la Cdm International Holding, che a sua volta controllava la finanziaria Teseo Capital Sicav-Sif –, alla società con sede a Watermael-Boitsfort, piccolo comune a sud-est di Bruxelles, farebbero oggi capo attività per circa 5 miliardi di euro.