Da oggi, martedì 1° agosto, i benzinai sono obbligati ad esporre un cartello in più: quello del prezzo medio dei carburanti, pubblicato dal ministero delle Imprese.
Lo impone il decreto legge 5 del 14 gennaio 2023, convertito in legge. Ci sono trenta giorni per adeguarsi, pena una multa che va dai 200 fino ai 2.000 euro.
L'intenzione del Governo è quella di contrastare le speculazioni, migliorare la concorrenza e far abbassare i prezzi. Qualche cartello è già spuntato anche nei distributori della Granda.
E i benzinai cosa ne pensano?
“Ci siamo adeguati per forza – dichiara Ettore Grosso, presidente Faib Cuneo, Federazione Autonoma Italiana Benzinai -. Come se fossimo noi i responsabili degli aumenti... Ogni giorno ci tocca un lavoro in più. Guardare il sito e aggiornare il prezzo”.
“Una farsa – per Ermanno Allocco, Figisc benzinai -. Le compagnie ci marciano e i gestori sono di nuovo presi di mira. Come se fossimo noi a decidere i prezzi. Quello dei carburanti è un prodotto che dovrebbe gestire lo Stato. E questa è l'ennesima messa in scena”.
I cartelli per esporre il prezzo medio dovrebbero essere forniti dalle compagnie. “Ma abbiamo già riscontrato problemi ad averli in tempo utile”, aggiunge ancora Allocco.
“L’ennesima presa in giro – commenta ancora Grosso -. E se mi ammalo? O se vado in ferie? Non potrò più lasciare il self aperto perchè sono obbligato ad aggiornare quotidianamente i prezzi. L'unica esenzione vale per i giorni festivi, domeniche e feste comandate. Una assurdità”.
E i clienti? “Tra prezzo self, servito e medio regionale non capiscono più niente. Una gran confusione”, chiude Grosso.