Scuole e corsi - 01 agosto 2023, 18:03

Bassi livelli di istruzione a Cuneo. Colpa del “troppo" lavoro o delle scuole private?

Due punti di vista differenti sullo stesso argomento dopo la pubblicazione della classifica del Sole 24 Ore che ci pone tra le province del Nord messe peggio

Bassi livelli di istruzione a Cuneo. Colpa del “troppo" lavoro  o delle scuole private?

Ha suscitato qualche reazione l’analisi condotta da Il Sole 24 ore sui bassi livelli di istruzione nella popolazione, il cui risultato, per Cuneo, non è dei più soddisfacenti, essendo al quinto posto tra le realtà provinciali del Nord per incidenza dei bassi livelli di istruzione rispetto alla popolazione. 

Cuneo non è la peggiore del Piemonte, seconda solo a Biella, e a livello nazionale si piazza al 28° posto dietro a molte realtà territoriali del Sud. L’analisi mostra, infatti, un grande divario tra Mezzogiorno e Settentrione in questo senso. 

Sulla questione è intervenuto il professore e onorevole Guido Brignone, già Senatore nella tredicesima e quattordicesima legislatura (fu eletto nel 1996 e nel 2001), dove fu per diversi anni segretario della Commissione Scuola. ha svolto la carica di relatore in Senato in merito ai risultati dell'Invalsi. 

Oltre all’attività politica è risultato vincitore di concorso nelle scuole di ogni ordine e grado, docente di ruolo nelle Scuole Medie Superiori dall’età di 28 anni, ha fatto parte di commissioni di Maturità prima come commissario e poi come Presidente per ventun volte, da Ivrea a Siracusa, da Firenze a Trapani, da Brescia ai licei della Granda. Ha  ricoperto cinque volte il ruolo di Presidente esami di Licenza Media in varie scuole della provincia. In Senato ha anche svolto la carica di relatore in merito ai risultati dell’Invalsi.

Insomma, una figura titolata per parlare di istruzione a tutti i livelli.

"Com'è risaputo in Italia - scrive il professor Brignone - l'istruzione e ancora più la formazione professionale risultano fortemente 'a macchia di leopardo' e presentano un accentuato squilibrio fra nord del Paese e altre aree, specie al sud. Ne consegue che, a parità di titoli di studio, le competenze e i saperi non equivalgono.”

"Laddove non vi sono possibilità di inserimento nel mondo del lavoro - prosegue - c'è tendenza a parcheggiarsi in corsi di studio superiori e addirittura all'Università per poi sistemarsi grazie a raccomandazioni nell'apparato statale. Nella Granda forse ci sono maggiori prospettive di lavoro, quindi a scapito della prosecuzione degli studi.

Rimango convinto che sia auspicabile un incremento dell'istruzione nella nostra provincia, anche perché ne trarrà comunque beneficio qualsiasi inserimento anche precoce nel mondo del lavoro.”

"Comunque - continua l’ex Senatore - sono altrettanto convinto che l'istruzione e la formazione qui corrispondano pienamente ai titoli conseguiti, grazie alla qualità e all'impegno dei dirigenti, docenti e personale ATA, agli sforzi di Provincia e Comuni per adeguare l'edilizia scolastica alle necessità didattiche, alla disponibilità costruttiva delle famiglie.”

"Le statistiche - conclude - non corredate da opportuni approfondimenti, possono talvolta indurre a giudizi negativi su vari argomenti.”

Un altro punto di vista quello offerto dal lettore Alessandro Taretto sempre riguardante la non edificante posizione della provincia di Cuneo nel ranking del quotidiano economico milanese. 

"Desidero sottolineare - spiega il lettore - anche un altro aspetto curioso su questo argomento e cioè che nel prosieguo degli studi pare che la nostra provincia si piazzi tra le prime posizioni come numero di coloro che si iscrivono in scuole private, sia superiori che universitarie, cosiddette online, ovvero digitali, senza obblighi di presenza, possibilità di dare esami a distanza ed altre agevolazioni e che fanno a gara nell'evidenziare la possibilità di ottenere risparmi sui costi, come se la discriminante della formazione sia il prezzo anzichè la fatica e lo studio.”

 
"Ai miei tempi - continua la lettera inviata al nostro giornale - uno che non studiava, a detta dei nostri genitori, era un 'asino' e l'alternativa era andare a lavorare, oggi le vie del signore si sono ampliate. Forse nella nostra provincia vogliamo liberarci a tutti costi e con tutti i mezzi del complesso 'dell'uomo di mondo' per citare la celebre frase di Totò.”

Daniele Caponnetto

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