Attualità - 01 agosto 2023, 10:33

Radicali e +Europa: "Proposte 'antipro' contro il degrado in zona quadrilatero"

"Stanze del consumo" e l’istituzione del "sindaco della notte" tra le proposte rivolte a Manassero. "In autunno una fiera della canapa con gli operatori del settore"

Da sinistra Martino, Blengino e Fiorito

Da sinistra Martino, Blengino e Fiorito

"Proposte antiproibizioniste per una città più sicura". Rilanciano uno dei temi che hanno fatto la storia del partito fondato da Marco Pannella i radicali cuneesi che, insieme agli alleati di +Europa, hanno voluto riprendere quanto recentemente reso noto dalla sindaca Patrizia Manassero in merito alla crescente diffusione in città delle droghe pesanti e del crack in particolare (leggi qui) per avanzare quattro concrete proposte la cui adozione – è l’assunto – avrebbe positivi benefici anche per intervenire in merito all’annoso tema della sicurezza nel quadrilatero della stazione ferroviaria.

Non casuale quindi che, per presentarle, il segretario di Radicali Cuneo “G. Donadei” e vicepresidente del comitato nazionale di Radicali Italiani Filippo Blengino, il coordinatore regionale di +Europa e portavoce di +Europa Cuneo Flavio Martino e il responsabile del tavolo antiproibizionista e membro di direzione di Radicali Cuneo Giuseppe Fiorito abbiano scelto i giardini di fronte alla stazione ferroviaria cuneese, da dove, incontrando la stampa, hanno rinnovato un appello in quattro ricette diretto principalmente all’Amministrazione cittadina, affinché li segua in un percorso a detta loro già tracciato dalle positive esperienze di diverse importanti realtà non soltanto europee.

"Il crack – ha spiegato Blengino – è una droga pesante a bassissimo costo. Legalizzare la cannabis, sostanza leggera che non provoca morti, eliminerebbe automaticamente il contatto tra i consumatori e spacciatori, che non di rado propongono, magari a costi molto risicati, il passaggio a sostanze molto più pesanti e nocive". "La risposta quindi non è il proibizionismo, risposta storicamente fallimentare", ha ricordato Martino. Se la prima richiesta all’Amministrazione è quindi quella di "prendere apertamente posizione per la legalizzazione della cannabis, così come fatto da altri sindaci quali il milanese Beppe Sala nel chiedere al Parlamento di discutere e approvare una legge in questa direzione", la seconda è quella di guardare a politiche di riduzione del danno a partire dall’allestimento di spazi per il consumo controllato.

Blengino suggerisce di guardare "a proposte come quella della «stanza del consumo»", avanzata nella vicina Torino dal consigliere dem Cerrato, con spazi che, gestiti da personale formato, consentirebbero una somministrazione controllata delle sostanze più pesanti, con vantaggi facilmente immaginabili in termini sanitari – per la riduzione dei contagi da Hiv, epatite e altre malattie –, di riduzione della mortalità nei tossicodipendenti ma anche di sicurezza urbana. "Sono diverse le città che, in Olanda, Svizzera, Germania, hanno attivato politiche di questo tipo con risultati molto incoraggianti".

La terza richiesta è poi quella di fermare le ordinanze anti-alcool: "Mera propaganda reiterata tramite ordinanze che al massimo prevedono sanzioni che spesso non possono nemmeno essere pagate da chi le viola".

L’ultima proposta, già oggetto di un vivace dibattito nel corso dell’ultima campagna elettorale – ma sinora abbandonata – e pure di una raccolta firme in corso da parte dei Radicali, riguarda la richiesta all’Amministrazione comunale di istituire la figura del "sindaco della notte": "Bene le azioni e il presidio delle forze dell’ordine, ma oltre alla repressione servono proposte", hanno spiegato Blengino e Martino, anche in questo caso guardando ai positivi esempi che arrivano dall’estero e all’opportunità di "affidarsi a una figura capace di mettere in campo strategie per arrivare a una «movida sana», facendo da raccordo tra le istanze degli imprenditori e le esigenze dei cittadini".

Tra gli intendimenti annunciati nel corso dell’incontro, infine, quello di un evento "antipro" da organizzarsi in città nei prossimi mesi: "Una fiera della canapa che metta al centro chi su questa coltivazione e sui suoi molteplici impieghi ha basato un’attività professionale assolutamente legale, ma che oggi fa molta fatica a causa di un quadro normativo che chiede maggiore chiarezza e apertura", come ha spiegato Giuseppe Fiorito chiudendo l’incontro nei giardini della stazione.

E. M.

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