Attualità - 01 agosto 2023, 16:17

Govone, costituito il comitato “No Biometano”. A presiederlo Roberto Cantamesssa

Partecipata riunione ieri sera nella frazione Canove, dove si contesta l’impianto Snam per la trasformazione in combustibile di scarti alimentari Ferrero e biomasse

Un momento dell'incontro tenuto ieri in frazione Canove

Un momento dell'incontro tenuto ieri in frazione Canove

Almeno 200 cittadini hanno partecipato, in presenza e on-line, alla riunione che ieri sera, lunedì 31 luglio, ha portato alla costituzione del comitato “No Biometano a Govone”, nato con l'obiettivo di di dare voce a chi si oppone alla scelta di costruire un grande impianto di cogenerazione nei pressi dell’attuale depuratore SiSi, a poche centinaia di metri dalle abitazioni della frazione Canove.

Poco prima dell’inizio dell’assemblea era giunta la notizia delle dimissioni del sindaco Elio Sorba, con motivazioni riguardanti proprio la gestione delle informazioni sul progetto.

In attesa delle decisioni del prefetto sulla prosecuzione delle attività amministrative di Govone, lo scorso 29 luglio il Comune aveva richiesto alla Provincia di “congelare i termini del procedimento” di autorizzazione dell'impianto.

In occasione di un precedente incontro informativo pubblico (martedì 26 luglio), la costruzione di un impianto di dimensioni così imponenti aveva lasciato molte perplessità nella popolazione.

Le argomentazioni dei tecnici della società Govone Biometano Srl, incaricata del progetto, e dei rappresentanti della Ferrero Spa (che conferirebbe nel sito circa il 75% del materiale di alimentazione, costituito da scarti delle lavorazioni alimentari, mentre il restante 25% proverrebbe dai reflui degli allevamenti zootecnici), non avevano convinto i cittadini, preoccupati per l’impatto notevole in termini di salute pubblica, odori, traffico e altre problematiche negative specifiche, in una zona già notevolmente sfruttata a livello industriale.

L’associazione Comuneroero appoggerà il neo comitato spontaneo, con la propria esperienza nei temi di difesa e tutela del territorio, e due componenti nel consiglio direttivo. Il suo presidente Cesare Cuniberto è stato molto chiaro nel suo intervento: “Abbiamo dato una mano nel recentissimo caso di Ternavasio, alle porte del Roero, dove era in progetto la costruzione di un grosso allevamento di maiali in una zona limitrofa alle abitazioni e a un’area naturalistica, e in un caso analogo a Santo Stefano Roero, appoggiando il rifiuto opposto dal Comune alla costruzione di un impianto simile a questo di Govone. Anche se la decisione di concedere le autorizzazioni spetta alla Provincia, dopo i confronti nella Conferenza dei Servizi, un’amministrazione comunale, se si oppone in modo radicale, può bloccarne l’iter burocratico. I cittadini devono avere voce in capitolo e possono farlo tramite un comitato, che deve conoscere le caratteristiche dell’impianto. La Snam nella presentazione del progetto ha fornito dati tecnici poco chiari, molto generici, dai quali non si evincono requisiti e impatti ambientali effettivi del progetto”.

Gino Scarsi, ambientalista e socio di Comuneroero, ha sottolineato: “Ci sono alternative a questo genere di impianti, che dal punto di vista economico stanno in piedi solo grazie agli incentivi che paghiamo con le nostre tasse. Non si integrano con un ciclo virtuoso di riciclo/rigenerazione e infatti sono contestati un po’ ovunque in tutta Italia. Con uno slogan sintetico si deve dire 'sì al compostaggio, no al biometano', che di bio ha molto poco”.

Durante l’assemblea pubblica gli abitanti della frazione, molto preoccupati, hanno confermato a grande maggioranza una linea di opposizione ferma alla costruzione dell’impianto. Alla richiesta di iscriversi al comitato spontaneo pagando una quota per le prime spese necessarie, hanno aderito in modo compatto.

Sempre durante la serata di ieri è intervenuto Carlo Sacchetto, ex sindaco di Magliano Alfieri, comune limitrofo, comunque interessato al problema, che riguarda in realtà tutta l’area roerina e albese e non solo la piccola comunità di Canove.

Il direttivo di “Govone No Biometano” è composto da Roberto Cantamessa (presidente), Fabrizio Massarone (vicepresidente), Paola Parazzoli, Michele Zese, Franco Bazzini, Maria Grazia Perosino, Michela Sodano, Cesare Cuniberto, Gino Scarsi, Alessio Barberis e Gianfranco Barriona.

Di seguito la prima dichiarazione del neo-comitato “Govone No Biometano”: “Il comitato intende lavorare celermente e in tutte le sedi istituzionali affinché l’impianto di produzione di biometano non venga realizzato. Ovviamente, serve il supporto fattuale ed economico dell’intera popolazione di Govone e dei Comuni limitrofi, affinché si possano raggiungere gli obiettivi prefissati”.

Silvano Bertaina

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU