Nella mattinata di ieri, mercoledì 26 luglio, una coppia di alpinisti ha chiamato il numero unico di emergenza per segnalare la presenza di un giovane camoscio ferito sulle pendici di Chianale, a 2400 metri di quota, comunicando le coordinate precise del luogo di ritrovamento.
La richiesta è stata quindi inoltrata al Servizio Veterinario dell’ASL CN1 che ha, a sua volta, allertato il distretto di Verzuolo competente per territorio.
Nel giro di poche ore è stato organizzato l’intervento. Un mezzo del presidio Multizonale di Profilassi e Polizia Veterinaria con a bordo un veterinario ed un operatore tecnico specializzato ha recuperato un collega dell’ASL in servizio a Verzuolo, dirigendosi successivamente verso l’alta valle Varaita.
A bordo, oltre ai farmaci di primo soccorso, anche il necessario per la telenarcosi, nel caso l’animale si fosse trovato in un luogo non facilmente accessibile.
Dopo un paio di ore di cammino, la squadra ha individuato il giovanissimo animale vicino ad un corso d’acqua: ad una prima visita clinica i veterinari non hanno fortunatamente riscontrato fratture ma, trattandosi di un piccolo di un mese circa di età, evidentemente rimasto senza la mamma e con una probabile infezione respiratoria, si è deciso per un trasporto a valle e successivo conferimento al Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo.
E così, riposto in sicurezza nello zaino di uno dei soccorritori, il piccolo paziente è stato messo in salvo.
“Non conoscendo esattamente lo stato delle cose e trattandosi di un ambiente molto più complicato di quelli abituali, ci siamo mossi con tutta l’attrezzatura in dotazione per fare fronte a qualsiasi necessità” - hanno spiegato la dott.ssa Cristina Jacono e l’operatore tecnico specializzato Piero Macagno del PMPPV di Boves. “Un grazie particolare a coloro che hanno richiesto l’intervento fornendo le corrette indicazioni per un facile rinvenimento e per non aver inutilmente toccato un animale selvatico che, come tale, è particolarmente sensibile allo stress”.
“In questo momento il piccolo paziente è in buone mani al CRAS“ - ha aggiunto il dott. Andrea Avagnina, veterinario ASL CN 1 sulla valle Varaita: “il quadro clinico è molto serio, trattandosi di un soggetto giovanissimo, affetto da una patologia respiratoria e per di più senza la mamma da tempo imprecisato, ma per lo meno adesso è al sicuro”.