Politica - 24 luglio 2023, 11:58

Elezioni regionali, Fratelli d’Italia tiene ancora Cirio sulla corda

Mentre Lega e Forza Italia hanno già dato il via libera alla ricandidatura del governatore, dall’inner circle di Giorgia Meloni c’è ancora chi nicchia. La decisione formale e ufficiale verrà assunta solo nel tardo autunno. Ad avere l’ultima parola sulle liste di FdI in Piemonte sarà il ministro Crosetto

Elezioni regionali, Fratelli d’Italia tiene ancora Cirio sulla corda

Per Forza Italia la ricandidatura alla presidenza della Regione Piemonte di Alberto Cirio è un’ovvietà.

Per la Lega pure, tant’è che nelle scorse settimane è arrivato l’assist per il governatore dal segretario piemontese e capogruppo a Montecitorio, Riccardo Molinari, il quale evidentemente si era consultato col suo principale, Matteo Salvini.

Ciò che ancora manca – e non è poca cosa – è il nulla osta di Fratelli d’Italia che attende un pronunciamento di Giorgia Meloni, pronunciamento che verosimilmente non arriverà prima dell’autunno.

Gli uomini più vicini alla presidente del Consiglio, a partire dal cognato ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per arrivare al responsabile nazionale dell’organizzazione del partito Giovanni Donzelli fanno presente che Fratelli d’Italia – sulla base dei numeri di cui oggi dispone – non può non avere la candidatura alla presidenza di almeno una delle regioni del Nord.

Osservazione per nulla peregrina dal momento che dal Friuli alla Lombardia è stata finora soprattutto la Lega a fare incetta di presidenze.

Cirio, in realtà, un assist dai Fratelli l’ha già avuto ed è quello del ministro della Difesa Guido Crosetto, la cui posizione nel partito in questi ultimi tempi è andata rafforzandosi anche in conseguenze delle difficoltà del presidente del Senato Ignazio La Russa e della ministra del Turismo Daniela Garnero Santanchè.

Crosetto è uomo pragmatico e non è tanto la conterraneità ad averlo indotto a spezzare più di una lancia a favore di Cirio, quanto la consapevolezza che in Piemonte FdI non ha candidati di pari forza da mettere sul tavolo.

Per questo ritiene più saggio alzare la posta nella futura compagine di giunta, con uomini e donne di sua stretta fiducia, ipotecando sin d’ora – tramite i suoi proconsoli – assessorati chiavi, quali Sanità, Agricoltura e Infrastrutture.

E in questa prospettiva sceglierà candidati che rispondano a questi requisiti in tutto il Piemonte, con un occhio particolarmente vigile sul Cuneese.

Non è un mistero che dalla Granda siano molte le aspirazioni per un seggio a Palazzo Lascaris, ma i sogni – se non vorranno restare tali – dovranno fare i conti con i desiderata del ministro ex sindaco di Marene.

La lista la farà lui e questa volta – pur essendo di scuola democristiana – non ci sarà manuale Cencelli che tenga per soddisfare le anime del partito.

La “cinquina” verrà stesa con la prospettiva – se le urne non deluderanno le aspettative - che due assessori di peso e con specifiche competenze nei  settori in cui saranno chiamati tocchino alla Granda.

Il messaggio per i naviganti è abbastanza chiaro: i marinai che vogliono diventare capitani si mettano ai remi senza fare zuffe né capricci.

Sarà il grand’ammiraglio a decidere per tutti – familiari compresi – qual è il loro destino migliore.

Giampaolo Testa

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