Quanto pesano su un cittadino le spese istituzionali del proprio comune di residenza? La risposta è: dipende da dove si vive con differenze che possono sembrare abissali da un centro a un altro.
QUALI SONO LE SPESE ISTITUZIONALI?
Premessa: per spese istituzionali si intendono tutte quelle spese che le amministrazioni comunali devono affrontare per sostenere i propri organi: dagli uffici alle consulenze, fino alla comunicazione. Costi spesso necessari per garantire l’operato della macchina amministrativa.
L’analisi che andiamo a proporre, nello specifico, fa riferimento ai dati raccolti da Open Bilanci del centro Openpolis (del 2021), rispetto alle voci di spesa, per esempio, relative all’ufficio del sindaco e dei vari livelli degli organi legislativi ed esecutivi, ma anche consulenze specifiche per le funzioni delle istituzioni e le attrezzature materiali di cui questi comparti hanno bisogno, commissioni e comitati permanenti, comunicazione istituzionale e rapporti con gli organi di informazione, manifestazioni istituzionali e attività del difensore civico.
Parlare di politica e costi porta a scivolare inevitabilmente in narrazioni demagogiche, ma, citando OpenPolis, specifichiamo come "spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della macchina comunale".
LA GRANDA, UN VASTO TERRITORIO CON POCHI ABITANTI
Quando si fa un’analisi, specie se basata sui numeri, occorre in primis inquadrare il territorio di riferimento. La provincia di Cuneo è la quarta per estensione a livello nazionale, la seconda per numero di comuni (la prima è la Città Metropolitana di Torino).
In questa porzione di territorio di quasi 7mila chilometri quadrati che va dalle Alpi alle colline di Langhe e Roero (con in mezzo molta pianura), si contano 247 comuni e altrettante amministrazioni comunali.
Nonostante la sua dimensione tutti gli abitanti della Granda riempirebbero per soli due terzi la città di Torino: la maggior parte dei comuni della provincia di Cuneo ha meno di 3mila abitanti con casi limite di municipi di appena “40 anime”.
Un aspetto di cui tenere conto specie quando si parla, come in questo caso, di un valore pro capite. Se un comune di pochi abitanti ha una spesa alta, ovviamente il dato finale è influenzato, al rialzo, dal divisore, ovvero il numero dei residenti.
QUANTO PESANO LE SPESE ISTITUZIONALI IN PROVINCIA DI CUNEO?
Mediamente si può però dire che le spese istituzionali sopra elencate per chi risiede in un centro della provincia di Cuneo siano di 63,45 euro per persona.
Ci sono però 180 comuni dove questa cifra, rapportata ai propri abitanti, è inferiore. Tra queste ci sono tutte le "sette sorelle”, le città più grandi della Granda.
A BRA 'SOLO' SEI EURO, A CUNEO VENTUNO
Cuneo, con una spesa di 1milione e 185mila euro annui, pur essendo nella parte bassa della ‘classifica’ (al 155° posto) risulta essere, tra i grandi centri, il comune con i costi istituzionali più alti: è di 21,33 euro la spesa pro capite nel capoluogo.
Tra le grandi città segue Alba al 181° posto (487.185 euro corrispondente 15,67 euro pro capite), Saluzzo al 204° posto (191.714 euro corrispondente a 11 euro pro capite), Savigliano al 214° (207.513 euro corrispondente a 9,67 euro pro capite), Mondovì al 225° posto (171.507 euro corrispondente a 7,79 euro pro capite), Fossano al 229° posto (180.255 corrispondente a 7,44 euro pro capite) e Bra al 237° posto (189.377 euro corrispondenti a 6,41 euro pro capite).
TUTTI PICCOLI I CENTRI DOVE LA SPESA PRO CAPITE È PIU' ALTA
Tutti centri piccoli, sotto i mille abitanti, quelli presenti nella parte alta della classifica e con valori ben al di sopra della media dei 63 euro.
Al decimo posto si trova Pontechianale dove le spese pro capite sono di 350,50 euro. Salendo nell’ordine c’è Pietraporzio (353,95 euro pro capite), Canosio (359,43 euro pro capite), Oncino (365,78 euro pro capite) e Celle di Macra (381,74 euro pro capite).
Al quinto posto c’è Marmora (420,9 euro pro capite) e al quarto Briga Alta (444,94 euro pro capite). Sul terzo gradino troviamo Sambuco con 527,84 euro pro capite. Secondo posto per Roascio con 628,95 euro di spesa pro capite.
AISONE SETTIMA A LIVELLO NAZIONALE
Il comune con la voce più spesa più alta è Aisone con 167.834 euro che a livello pro capite pesa per 818,7 euro. Cifra che la porta al settimo posto nella classifica nazionale guidata da Boroneddu, in provincia di Oristano (1.259 euro pro capite).
A PRIOCCA APPENA 60 CENTS DI SPESA
Per quanto riguarda i centri con le spese più basse troviamo Revello (5,9 euro pro capite), Sant’Albano Stura (5,89 euro pro capite), Bernezzo (5,74 euro pro capite), Montà (5,73 euro pro capite), Genola (5,32 euro pro capite), Racconigi (5,10 euro pro capite), Cavallermaggiore (4,80 euro pro capite).
Ultime tre posizioni coperte da Cherasco (4,23 euro pro capite), Monastero di Vasco (2,15 euro pro capite) e Priocca che segnala per il 2021 solamente 1.312 euro di spesa corrispondente ad appena 0,65 centesimi pro capite.
In allegato il documento con i valori di spesa pro capite comune per comune.