Attualità - 23 giugno 2023, 14:33

Riapre il Buco di Viso. Dal Parco: “Neve ancora presente, massima prudenza e attrezzatura adatta"

Lunga circa 75 metri, la galleria si trova a 2.882 metri di quota e mette in collegamento i comuni di Crissolo e Ristolas. Si tratta di una delle più antiche opere di ingegneria civile realizzate in alta montagna. Il traforo avrebbe suscitato l'interesse di Leonardo Da Vinci

Foto da pagina Facebook "Refuge Viso"

Foto da pagina Facebook "Refuge Viso"

È stata riaperto all’inizio della settimana il tunnel del Buco di Viso, il traforo alpino più antico, voluto  dal marchese di Saluzzo Ludovico II per collegare il marchesato con il delfinato francese e che avrebbe negli anni successivi, fu realizzato sul finire del ‘400 e avrebbe suscitato l’interesse ingegneristico del genio del Rinascimento Leonardo Da Vinci.  

La via, che collega la valle Po con il territorio del Queyras francese è stata scavata nella tanta neve ancora presente in quota dai gestori del Refuge Viso, i quali hanno liberato il traforo che ogni anno richiama migliaia di escursionisti impegnati nel Giro di Viso, l’anello che si snoda tra i sentieri in quota del Re di Pietra. 

Lunga circa 75 metri la galleria si trova a 2.882 metri di quota e mette in collegamento i comuni di Crissolo e Ristolas. Si tratta di una delle più antiche opere di ingegneria civile realizzate in alta montagna. 


Nonostante la riapertura del “Pertuis du Viso", dal Parco del Monviso, tramite un post, raccomandano a tutti gli escursionisti che volessero raggiungerlo e attraversarlo, vista l’abbondante neve ancora presente, la massima prudenza e un’attrezzatura adatta. 



Daniele Caponnetto

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