Grande attesa per la nuova edizione del Cuneo Pride, che tornerà ad animare la città capoluogo sabato 10 giugno dalle 16 alle 19 con una sfilata che porterà i manifestanti da piazza Torino in via Roma, piazza Galimberti, largo Garibaldi e viale Angeli sino al Parco della Resistenza.
Tanti gli eventi collaterali, come la mostra a palazzo Santacroce e la ‘Night Pride’ al NuOVO del Parco della Gioventù (con testing Hiv, epatite C e sifilide gratuiti e anonimi e dj set presso l’auditorium Varco di Foro Boario a partire dalle 21).
Il patrocinio e le polemiche
Un’edizione che ha ‘Desiderata’ come tema e la pianta del soffione, resiliente, che cresce anche se calpestate e si espande con il vento. E che vede anche il patrocinio del Comune di Cuneo, una posizione forte specie dopo le polemiche a livello regionale: anche per l’edizione torinese di quest’anno, infatti, la Regione non concederà il patrocinio (ufficialmente perché dagli organizzatori non è arrivata alcuna richiesta in merito, ma è dato di fatto che nel 2019, appena insediata la nuova giunta, siano fioccate le polemiche dopo che l’allora assessore Roberto Rosso (FdL) aveva definito il Pride ‘una carnevalata’).
Il patrocinio non è ‘solo’ concessione ma rappresenta l’adozione politica di un’istituzione alle rivendicazioni alla base di una manifestazione. Cosa che, se ha messo in dubbio i vertici regionali, non ha certo evidenziato difficoltà per la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero: “L’edizione dell’anno scorso è stata una festa bella e colorata, che ha portato e porterà anche questa volta, la forte richiesta di essere considerati tutti uguali”.
“Una rivendicazione che non danneggia nessuno, anzi – continua Manassero - . I diritti non sono come i denari, che sono tendenzialmente pochi e vanno gestiti, sono estendibili e non fa male a nessuno ampliarli, specie se riguardano bambini e bambine, vittime di violenza e salute. Temi importanti, che vanno sostenuti in maniera assolutamente serena”.