Attualità - 26 aprile 2023, 14:45

Enrica di Ielsi, consigliera a Boves: "Quella di ieri è stata una giornata indimenticabile, frutto di un grande lavoro di squadra"

Il suo grazie alla Prefetta e al Questore di Cuneo, ai dipendenti comunali e ai tanti volontari. Poi scherza sul momento di panico, ieri, tra gli addetti alla sicurezza. "Ho temuto il peggio. Poi ho saputo che Mattarella aveva chiesto di cambiare percorso per ripassare davanti ai tanti bambini entusiasti per la sua presenza"

Enrica Di Ielsi con il sindaco Maurizio Paoletti

Enrica Di Ielsi con il sindaco Maurizio Paoletti

Sono stati mesi molto impegnativi per la consigliera con delega alle Manifestazioni istituzionali del Comune di Boves. Tra la mitica Feste delle Leve, evento irrinunciabile per il paese, e la visita di Sergio Mattarella, ieri 25 aprile, Enrica di Ielsi ha dovuto rimandare anche i festeggiamenti per i suoi 40 anni.

"Questione di priorità. Sono stati due momenti così importanti per noi, che tutto il resto è passato in secondo piano", commenta scherzando.

Mentre la Festa delle Leve è un evento rodato, la visita di un Presidente richiede un'organizzazione stringente, a stretto contatto con la Prefettura e con l'ufficio di Presidenza, che detta tutte le regole. E, di sicuro, non capita tutti gli anni, anzi.

"L'invito ufficiale è stato fatto a gennaio, in vista della commemorazione per gli 80 anni dall'eccidio del 19 settembre del 1943. Da subito sono iniziati i contatti con la segreteria del Quirinale. Avevo molto tempo davanti, per cui ero tranquilla. Poi, nel frattempo, c'è stato anche l'invito di Cuneo e Borgo San Dalmazzo. Fino alla telefonata: il Presidente verrà il 25 aprile. Panico totale", racconta.

Iniziano le prime ipotesi sulla giornata, su come organizzarla, sulle tappe, su cosa fare per la presenza del Presidente in una data così importante per la storia nazionale. Salvo poi rendersi conto di avere pochissimo spazio di manovra, perché il cerimoniere del Quirinale decide tutto.

"Quello che ho fatto subito è stato invitare le delegazioni, perché ci tenevo tantissimo che ci fossero i paesi gemellati, a sugello di una storia iniziata 40 anni fa con la nascita della Scuola di pace di Boves, di cui sono anche presidente". Delegazioni che hanno potuto stringere la mano al Presidente, a partire da Kurt Bergmaier, ex consigliere comunale di Schondorf, città tedesca della Baviera dov’è sepolto Joachim Peiper, il comandante nazista che il 19 settembre 1943 ordinò l’eccidio di Boves. Kurt, ricorda la Di Ielsi, è nato proprio il 19 settembre del 1943 e "non si è mai perso una commemorazione, tranne una volta, per un ricovero in ospedale. Ieri era davvero commosso".

Un percorso complesso quello che ha portato alla giornata di ieri. Venti giorni fa il primo sopralluogo da parte dello staff del Presidente, poi i contatti continui con la Preefettura e con il Questore, in particolare per tutta la parte logistica e di sicurezza.

"E' stata la parte più complicata, da gestire con forze che non avevamo. In questo devo dire davvero grazie a tutto il personale del Comune, a partire dai vigili urbani. Nessuno è stato obbligato a fare lo straordinario. Potevano scegliere e hanno detto tutti di sì. La risposta da parte dei dipendenti è stata splendida e ne siamo davvero contenti. Allo stesso modo, non può mancare il grazie ai volontari, dall'ANA locale all'ANA sezionale, dall'associazione Carabinieri alla Protezione Civile. Erano un centinaio, arrivati anche da altri comuni. Sono stati tutti preziosi", evidenzia ancora la consigliera, che ha tra le deleghe anche il Sociale, le Pari opportunità e la Salute. 

Enrica Di Ielsi elogia il grande lavoro di squadra tra i tre Comuni coinvolti e il ruolo di coordinamento da parte della Prefettura e della Questura. "Sia la Prefetta che il questore si sono dimostrati concreti e operativi, supportandoci in ogni aspetto organizzativo con grande disponibilità e tanta passione. Si sono messi sempre nei nostri panni, cosa non scontata. Ringrazio davvero la dottoressa Triolo, così come le dottoresse Bambagiotti e Rancurello, oltre al questore dottor Parisi".

Il giorno dopo, allentata la pressione delle ultime settimane, torna alla giornata di ieri, sapendo che tutto è andato al meglio. "Credo che Mattarella abbia scelto questa data perché ha voluto parlare di Costituzione nei luoghi della Resistenza, qui dove caddero i partigiani. Nel suo discorso ha citato per due volte un padre della Costituzione, Piero Calamandrei. Lo avremmo voluto per il 19 settembre, ma credo che celebrare a Cuneo, Borgo e Boves la festa della Liberazione sia stato un segno importante che è arrivato a tutto il Paese. E' stato emozionante e coinvolgente averlo qui proprio in questa data". 

Ieri c'è stato anche un momento di panico, sul quale ora sorride. "Mentre eravamo in teatro, ho visto del trambusto tra gli addetti alla sicurezza. Ho temuto che fosse successo qualcosa fuori. Poi mi hanno tranquillizzata. Il Presidente aveva solo chiesto di modificare il tragitto per ripassare davanti alla gente e soprattutto ai bambini, che lo hanno accolto al grido di "Mattarella" con un entusiasmo enorme. Per loro è stato un momento indimenticabile e forte e ce lo hanno detto le stesse insegnanti".

La Di Ielsi ci tiene a fare un ultimo ringraziamento. Al suo sindaco, Maurizio Paoletti. "Mi ha dato piena fiducia, lasciandomi gestire tutto e non facendomi mai mancare l'appoggio. Non so quanti sindaci avrebbero fatto lo stesso. Lui mi ha dato piena autonomia senza mai lasciarmi sola, da vero leader carismatico quale è. Io ho risposto mettendoci il massimo dell'impegno, perché tutto fosse perfetto. Da lui ho imparato tanto. E' un punto di riferimento, assieme a Giovanni Tecco, il nostro padre politico e la memoria storica della storia amministrativa di Boves".

Barbara Simonelli

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