Attualità - 18 aprile 2023, 16:46

Il Comune di Racconigi prima vende e poi ricompra Villa Levis Cayre, il sindaco: "Avevamo fatto un errore"

La minoranza contesta l'acquisto della casa appartenuta all'artista Levis. Nel 2006 la vendita e ora la decisione di tornarne in possesso, per meno di 50 mila euro

Il Comune di Racconigi prima vende e poi ricompra Villa Levis Cayre, il sindaco: "Avevamo fatto un errore"

Con un'apposita delibera, l'amministrazione di Racconigi ha acquistato, esercitando il suo diritto di prelazione, Villa Cayre Levis, lasciata in eredità al Comune nel 1926, alla morte del suo proprietario, l'artista e benefattore Giuseppe Augisto Levis.

Nel 2006 la dimora venne ceduta ad un privato. Pochi giorni fa la decisione di tornare in possesso del bene. Per farne cosa? Il sindaco Valerio Oderda non lo sa ancora, ma è aperto a qualunque confronto, anche con la minoranza, per renderlo uno spazio per la comunità, a favore di tutti. 

"Nel 2006 è stato un errore vendere quella Villa", ha ammesso Oderda.

La minoranza non ha gradito. Contestando il riacquisto, lo stato di degrado in cui versa la struttura e il fatto che i soldi potessero essere investiti in un altro modo.

"Avevamo poco tempo per esercitare il nostro diritto. E abbiamo dovuto decidere in 20 giorni. Ancora non abbiamo un progetto, ma andava fatto, per onorare la memoria di un grande benefattore, il più grande cha abbia avuto Racconigi. Negli anni scorsi ce ne siamo dimenticati, è stato commesso uno sbaglio e ora vogliamo rimediare", continua Oderda. 

La Villa era stata venduta per 100 mila euro e ora è stata riacquistata per 49.800. Nel 2019 i proprietari hanno fatto importanti lavori al tetto, grazie ai quali si abbatteranno i costi in carico al Comune, al momento, comunque, non quantificati. "Bisognava agire e prendersi la responsabilità di fare delle cose, come abbiamo fatto in tante altre occasioni in questi anni, rimettendo mano ad edifici abbandonati da decenni". 

La minoranza ha invece espresso voto contrario per un’operazione immobiliare che, secondo il capogruppo Patrizia Gorgo, “è un salto nel buio con troppi dubbi ed una spesa che oggi è ad esclusivo carico dei cittadini”.

“Il buon senso vorrebbe che un’amministrazione prima facesse un progetto di recupero, poi trovasse le risorse e solo dopo si procedesse ad un’acquisizione - spiega ancora Patrizia Gorgo - qui abbiamo invertito i passaggi senza avere certezze riguardo all’utilità di questo acquisto”.

Oderda e la sua squadra la pensano diversamente: "Quella Villa è stata donata al Comune e al Comune doveva tornare".

Barbara Simonelli

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