Attualità - 06 aprile 2023, 13:50

Primo giorno al bioparco Acquaviva di Caraglio, comincia l’era della famiglia Manzi

Oggi ingresso gratuito, nelle prossime settimane sarà attivo il lago dove poter fare il bagno. I gestori: "Molto entusiasti per questo progetto", la sindaca Paola Falco: "Le premesse sono più che positive"

Primo giorno al bioparco Acquaviva di Caraglio, comincia l’era della famiglia Manzi

Apertura a tempo di record per il bioparco Acquaviva di Caraglio. Esattamente due mesi fa (il 6 febbraio) era infatti l’ultima data utile per presentare la documentazione necessaria alla procedura del comune per l’affidamento del parco inaugurato a giugno scorso.

Procedura a cui partecipò la famiglia Manzi. Noti imprenditori presenti su questo territorio da 34 anni, già proprietaria del ristorante e pizzeria taverna Paradiso a Caraglio e del ristorante I due mondi a Busca e di un B&B nel principale comune della Valle Grana. Sono inoltre ideatori della startup Mindustys Srl che si occupa della progettazione e costruzione di macchine a controllo numerico e operano nell’ambito immobiliare come real estate. 

La base d’asta sul canone annuo era stata fissata a 24 mila euro, rialzata di 400 euro dalla famiglia che costituirà una nuova società composta da padre, madre e due fratelli. 

Il comune aveva votato favorevolmente, oltre l’offerta economica, anche la proposta tecnica e aveva annunciato una probabile apertura già a partire dal mese di aprile. Promessa rispettata visto che in sole sei settimane la struttura ha aperto i battenti nella mattinata di oggi a partire dalle ore 10 con un giorno di ingresso gratuito per tutti. Da domani e nei prossimi giorni si potrà entrare nel parco dell’ex polveriera di Bottonasco con un biglietto di tre euro.

Al momento è attivo il parco con i gonfiabili per i bambini e il servizio bar. Prevista in tempi stretti anche l’apertura del ristorante così come è prossima l’attivazione del parco avventura. Appena le condizioni meteo lo permetteranno sarà inoltre possibile la balneazione nel biolago. 

La stipulazione del contratto con il comune durerà 15 anni. L’area del bioparco, secondo quanto stimato nei mesi scorsi, ha un potenziale fatturato annuo che sfiora il milione. 

“Siamo molto legati a questo progetto - commenta Roberto Manzi - abbiamo ben collaborato con l’amministrazione e con Confcommercio grazie ai quali oggi riusciamo ad aprire nei tempi previsti. Si tratta di un progetto complesso, ma che affrontiamo con entusiasmo. Le competenze maturate durante la nostra storia imprenditoriale ci hanno permesso di iniziare questa avventura che, sono certo, riusciremo a portare avanti.”

Al momento saranno circa venti le persone che opereranno all’interno della struttura, ma potrebbero incrementare già nei prossimi mesi con l’apertura delle attrazioni e del lago. 

Il bioparco sarà aperto al pubblico da lunedì al giovedì dalle 10 alle 20, il venerdì e il sabato dalle 10 alle 24 e la domenica dalle 8 ale 21. 

Una novità è la prima macchina automatica in provincia che realizza più di 30 cocktail. 

“Siamo soddisfatti - commenta la sindaca di Caraglio Paola Falco presente lunedì scorso con la famiglia Manzi e una rappresentanza della Fondazione Crc per l’avvio di questa nuova era per il bioparco - che questa importante opera su cui lavoriamo da anni sia gestita da una famiglia di caragliesi. Persone competenti, volenterose, motivate ed entusiaste. Quello di cui avevamo bisogno. Le premesse sono più che positive.”

COS’E’ IL PROGETTO ‘ACQUAVIVA’?

Si tratta di un recupero durato anni, tra gli “interventi faro” individuati dalla Fondazione Crc che ha contribuito con un sostentamento di 2 milioni di euro. La fruibilità della struttura ha preso il via nel giugno scorso. L’area di Acqua Viva” è estesa su 15 ettari (42 giornate piemontesi) con un investimento finale di 2,6 milioni di euro (oltre ai fondi della fondazione Crc, quasi 400mila euro dal comune di Caraglio, 250mila dall’Unione Montana Valle Grana).  

Un vero e proprio polo naturalistico, su un terreno concesso dal demanio gratuitamente nel 2017 al comune della Valle Grana con il vincolo della riqualificazione. Riqualificazione che si basa nella valorizzazione dell’acqua. Con due laghi con scopi precisi. Il primo a uso irriguo con una vasca a forma pentagonale capace di stoccare fino a 50mila metri cubi di acqua e che garantisce un bacino di riserva indispensabile per le molte aziende agricole sul territorio. E a fianco un lago/piscina a finalità turistica. È il primo bio-lago natatorio del Piemonte con un innovativo sistema di auto depurazione tramite le fitopiante.

L’attrattività del lago si unisce ad altri servizi. Ad esempio l’ostello da 16 posti nella “palazzina del comando” dove si è cercato di mantenere la struttura per una valorizzazione storica. Un’area ricettiva con 45 posti a sedere e un’ampia area esterna per la somministrazione “vista lago”. Una tettoia per pic-nic o per attività con le scolaresche e un altro stabile riqualificato tramite bando del G.A.L. Presente inoltre un parco avventura con 30 imbragature.

Nei pressi del bioparco c’è un’area camper (dove possono sostare fino a 15 mezzi) e parcheggi con possibilità di sosta fino a 250 mezzi.

Nel progetto iniziale c’è anche il recupero e la messa a punto di di 670 metri di percorso che permetterebbe di collegare il parco AcquaViva con il Filatoio (il più antico setificio d’Europa), passando per la natura, unendo così attività “outdoor” e culturale.  Da qui si unisce con l’anello di Curnis Auta, strada che collega Valle Maira e la Valle Stura per un percorso turistico di ampio respiro.

Daniele Caponnetto

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