Abbiamo bisogno di piogge. Non solo per affrontare la crisi idrica, ma anche per la qualità della nostra aria.
Da inizio dell’anno sono stati molti i giorni in cui la quantità di polveri sottili ha superato la soglia di guardia. Lo si nota dal video velocizzato che abbiamo realizzato prendendo spunto dalla mappa dell’Arpa Piemonte sulle concentrazioni di particolato da Pm-10.
[FONTE ARPAPIEMONTE.IT]
Dal primo gennaio al primo marzo si nota come le precipitazioni di neve e di pioggia (come anche il vento) nei fatti rendano più pulita l’aria che respiriamo.
Un fatto ovvio, ma di cui è utile tener conto, non solo quando parliamo di siccità, ma anche dello smog nelle nostre città.
"Pieuva ‘d fervé ampiniss ël grané.”
Pioggia di febbraio, riempie il granaio dicevano i nostri vecchi.
Ma qui oltre il benessere economico, c’è anche di mezzo la salute.
Quando nella mappa un comune si colora di ‘rosso’ si è superata la ‘classe 4’ ovvero una concentrazione di Pm-10 che oscilla tra i 50 e i 100 microgrammi al metro cubo. Nei fatti si supera il valore limite previsto dal decreto legge del 2010 sulla qualità dell’aria.
Un numero che, in un anno, si dovrebbe sforare al massimo 35 volte.
Siamo solo a inizio marzo e questo valore è già stato superato almeno una decina di volte in diversi centri.
Il Piemonte paga la sua posizione. Vivere nel 'cul de sac’ della pianura padana, chiusi tra l’arco alpino e le colline, di certo non fa brillare le nostre aree per qualità dell'aria.
Nell’ultimo report ‘Mal’Aria’ realizzato da Legambiente per l’anno 2022 si nota come, anche quest’anno, la nostra Regione sia tra quelle messe peggio. Nella fattispecie Torino, maglia nera per smog e polveri sottili.
Nell’anno appena concluso sono state 29 le città italiane ad aver superato il limite di 35 giorni di sforamento sui livelli di PM10.
Torino ha sfiorato i 100 giorni (98 per la precisione). Seguita più indietro dall’altra metropoli dell’area padana Milano (84 giorni). Al terzo posto troviamo nuovamente una piemontese. È la città di Asti dove per 79 giorni si è sforato il livello di polveri sottili.
In quel documento Cuneo segnalava tra i valori più bassi della Regione. Nel dettaglio Cuneo nella media annuale 2022 aveva registrato 24 microgrammi per metro cubo di Pm-10. Contro i 35 di Torino, i 34 di Alessandria e i 33 di Asti.
Buoni numeri se rapportati a quelli di una regione per sua conformità tendente al ristagno dell'aria. Ma, come si può notare nel video che abbiamo realizzato, anche i centri del basso Piemonte pagano, come tutti, l’assenza di acqua che rende più inquinati anche i centri della Granda.
Stando alle tabelle realizzate da Arpa Piemonte si evidenzia come la pioggia e la neve abbiano di fatto reso minima la presenza di Pm-10.
Se il 21 febbraio nelle stazioni di rilievo di Bra, Cavallermaggiore e Mondovì e si registravano rispettivamente valori di 62, 73 e 76 microgrammi per metro cubo di particolato, nel giorno della nevicata, il 27 febbraio, i parametri sono rientrati nell’ordine dei 10-11 microgrammi.