“La rinuncia a un finanziamento così importante come questo del PNRR non è un segno di fragilità ma di forza di saper rivalutare il progetto e cambiare opinione sulla fattibilità senza sprecare il denaro pubblico perché sperperarlo per un progetto in partenza fallimentare è uno atto ingiustificabile a vis a vis dei cittadini”. Con queste parole nel consiglio comunale del 16 febbraio, l'assessore borgarino all'Ambiente Francesco Rosato aveva spiegato il suo appoggio alla sindaca Robbione sul no al biodigestore.
Sappiamo poi che il no di Borgo non ha trovato consenso nell'assemblea dei sindaci Acsr-Cec di venerdì 17 febbraio. In quell'occasione il voto positivo di Cuneo ha fatto la differenza, portando all'accettazione del contributo PNRR di 12,8 milioni di euro.
Proprio durante il dibattito in assemblea ACSR sono stati messi in evidenza questioni di incompatibilità urbanistica e fattibilità con la classificazione idrogeologica legati alla versione del progetto presentato. E la volontà di Borgo di fare “valere in tutte le sedi i nostri interessi".
Quali potrebbero essere questi problemi? Lo aveva accennato proprio l'assessore Rosato nel consiglio comunale del 16 febbraio, in cui aveva motivato il suo no anche per ragioni tecniche, legate a vincoli di natura paesaggistica per l'area contigua del parco fluviale e dubbi su incompatibilità urbanistiche.
Andiamo con ordine. Anzitutto l'assessore Francesco Rosato ha ricordato che il progetto di riqualificazione tecnologica dell'impianto di compostaggio esistente, con produzione di biometano, da realizzarsi in zona propria classificata E10 ovvero “Aree per impianti speciali urbani e territoriali” di P.R.G.C. (Piano Regolatore Generale Comunale) è formalmente pervenuto al Comune di Borgo dalla Provincia di Cuneo-Ufficio V.I.A. in data 2 ottobre 2019, nell’ambito del procedimento relativo alla “Fase di verifica di assoggettabilità del progetto alla Valutazione di impatto ambientale” avviata a novembre 2019.
Qui il primo problema. “A seguito di questa fase di verifica si deve rilevare che non è stata più trasmessa altra documentazione progettuale afferente gli studi successivi che A.C.S.R. ha condotto e che risulterebbero relativi agli aggiornamenti progettuali tecnico-economici esposti alle Amministrazioni coinvolte in occasione dei recenti incontri intercorsi – ha dichiarato l'assessore Rosato -. Con questo faccio riferimento ad esempio allo sdoppiamento della vasca del biodigestore inizialmente prevista come unica vasca. L’attuale Amministrazione, attraverso i servizi tecnici competenti, ha esaminato quanto presente agli atti, quindi il progetto del 2019, e richiesto alcune verifiche tecniche di compatibilità al Piano Regolatore”.
Dalla sovrapposizione degli elementi d’impianto sulla Tavola di Piano Regolatore Generale Comunale si rileva che il progetto biodigestore ricadrebbe in buona parte in zona propria identificata con sigla E10, ma anche su aree (sempre in disponibilità di A.C.S.R.) a destinazione area agricola sigla E, e in parte in area destinata alla viabilità, al trasporto pubblico e infrastrutture.
“Inoltre occorre far rilevare – dice Rosato - che le particelle interessate dal passaggio del collegamento fra la stazione up grading (zona N) e il digestore anaerobico (zona M) sono assoggettate a numerosi vincoli, quali: fascia di rispetto di inedificabilità assoluta relativa a corsi d’acqua artificiali canali, bealere; fascia di rispetto dell'elettrodotto; fascia di rispetto della viabilità esistente (vicinale) e in progetto”.
Ci sarebbero poi i vincoli di natura paesaggistica (legge ex Galasso) per contiguità con zona parco fluviale, zona boscata e fascia dei 150 metri dallo Stura: “Con riferimento alla Carta di Sintesi ed al quadro dei dissesti si può dedurre che parti dell’impianto sono ricadenti in Classe II e parti in Classe IIIa con attuali ed iniziali incompatibilità rispetto alla norma PAI (Piano d’Assetto Idrogeologico, ndr) del PRGC vigente”.
E chiude Rosato: “Questo è quanto si può riferire rispetto ad una versione progettuale certo non aggiornata ma che a detta di ACSR non dovrebbe discostarsi di molto dalla versione progettuale più aggiornata posta alla base delle richieste di finanziamento, la quale se dovesse essere portata necessiterebbe uno studio approfondito di variabili per il superamento dei vincoli fatti rilevare e di una variante al piano regolatore per la modifica della classe geologica”.