Il 2023 della Michelin di Cuneo si apre senza cassa integrazione, né chiusure mirate, a differenza degli ultimi due mesi dell’anno appena concluso.
Nonostante l’andamento incerto del mercato, lo stabilimento di Ronchi - che occupa più di 2mila persone - vede tutti i reparti regolarmente impiegati su 18 turni e nessuna chiusura prevista almeno fino al 22 gennaio. La situazione viene valutata dall’azienda settimanalmente, ma attualmente, se si esclude la chiusura domenicale, la fabbrica procede nella produzione senza stop.
Il primo fermo nel 2022 - anno contraddistinto da un mercato ondivago, dalla crisi della materie prime e dall’aumento dei costi di produzione dovuti al caro energia - era arrivato a fine settembre con la festa di San Michele (patrono di Cuneo).
Poi a fine ottobre la richiesta all’Inps per l’attivazione della cassa dal 31 ottobre al 31 dicembre.
Cassa utilizzata per fermate programmate che hanno interessato l'intera fabbrica: il 31 ottobre, otto giornate nel mese di novembre e nove a dicembre. L’ultimo stop il 31 dicembre.
Dopo le difficoltà degli ultimi mesi del 2022, il primo mese del 2023 sembra procedere senza dover far fronte a fermate mirate. Ma la congiuntura economica a livello globale rimane ancora incerta. Per la Michelin (tra le maggiori realtà produttive della nostra provincia) come per tutti i player internazionali.
SU