Attualità - 29 dicembre 2022, 16:59

Cartelle e multe da "rottamare": nei conti di Alba dieci milioni di crediti non più esigibili

A tanto ammonta il complesso di imposte e contravvenzioni mai pagate al Comune. L’assessore Bruno Ferrero: "Valuteremo in Giunta se procedere con lo stralcio previsto nella legge di bilancio"

Soprattutto vecchie contravvenzioni, tra i crediti che l'Amministrazione albese ritiene di dubbia esigibilità (foto Barbara Guazzone)

Soprattutto vecchie contravvenzioni, tra i crediti che l'Amministrazione albese ritiene di dubbia esigibilità (foto Barbara Guazzone)

Torino dice no, Alba potrebbe farci un serio pensierino. L’Amministrazione langarola pare orientata a valutare la possibilità, prevista dalla legge di bilancio approvata oggi in via definitiva a Palazzo Madama, di acconsentire a quanto di sua competenza con riguardo alla rottamazione di multe e cartelle esattoriali.

Nella sua prima formulazione la misura sulla pace fiscale prevedeva lo stralcio generalizzato delle cosiddette "mini cartelle", ovvero l’annullamento automatico di quei crediti della pubblica amministrazione aventi un valore massimo di 1.000 euro e relativi agli esercizi compresi tra il 2000 e il 2015.

Una scelta che il Governo aveva spiegato col proposito di "instaurare – così il viceministro all’Economia Maurizio Leo al "Corriere della Sera" – un rapporto con il fisco non più conflittuale", mentre più prosaicamente si tratterebbe di rinunciare a rincorrere crediti che di fatto sono stati ormai bollati come di difficile esigibilità, sollevando così l’Agenzia delle Entrate da un fardello di pratiche che interessa la bellezza di 19 milioni di italiani, contribuenti che non hanno mai onorato debiti con la pubblica amministrazione relativi a tasse e multe non pagate per qualcosa come 1.132 miliardi di euro.

Ce ne sarebbe a sufficienza per dare un bel taglio al debito pubblico, verrebbe da pensare, ma la conclusione cui sono giunti i vertici dell’Agenzia delle Entrate è ben diversa e prende le mosse dal fatto che perseguire il pagamento di quelle somme sarebbe pressoché inutile, e la salsa costerebbe più dell’arrosto, con buona pace di chi è abituato a pagare con puntualità i bollettini relativi a imposte e soprattutto contravvenzioni.

Proprio le multe (si scopre intanto che in Italia ne vengono onorate appena 45 su 100, che salgono a 55 a Milano e scendono a 16 a Napoli, passando per le 35 di Roma) costituirebbero infatti la buona parte di quell’enorme massa di crediti. Da qui l’opposizione alla misura avanzata dall’Anci, l’associazione che riunisce i Comuni italiani, e il conseguente emendamento, approvato alla Camera, che consentirà loro di applicare o meno lo stralcio.

Se il sindaco torinese Stefano Lo Russo si è già detto contrario a rinunciare a 250 milioni di euro di crediti da cartelle attualmente inseriti nel bilancio del capoluogo regionale, l’assessore alle Finanze del Comune di Alba, Bruno Ferrero, spiega al nostro giornale che porterà la norma all’attenzione della Giunta, che collegialmente deciderà sul da farsi. Al contempo si dice però personalmente convinto dell’opportunità di rinunciare a quei crediti: "Per Alba si tratta di 10 milioni di euro, già da tempo inserite a bilancio all’interno di un apposito fondo, relativo ai crediti di dubbia esigibilità, che peraltro ogni anno aumenta. Il problema è proprio relativo alle difficoltà e anche ai costi della riscossione, che sono enormi, se comparati ai risultati che è lecito attendersi. Per capirsi, un’azienda commerciale sui quei crediti avrebbe già messo una pietra sopra da tempo. Decideremo in Giunta il da farsi, ma se, come pare, sarà data al Comune la possibilità di abbattere quel fondo credo che sia opportuno valutarla, tanto più che la presenza di quella posta consentirà di non avere impatti sul bilancio. Altre amministrazioni non possono fare altrettanto perché andrebbero in perdita".

E questo, si apprende, nonostante proprio nell’anno che volge ormai il termine il Comune langarolo abbia cambiato il proprio concessionario della riscossione confidando ora nella nutrita banca dati e nelle provate capacità di coercizione di un soggetto come Equitalia.

Ezio Massucco

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