Saluzzese - 27 dicembre 2022, 17:14

Dalla Granda il generatore che darà luce all’ospedale di Izyum, città sepolta dagli orrori della guerra 

Lo strumento è stato donato da un'azienda di Marene all'associazione Kira del verzuolese Paride Lanciani. Un carico solidale partito dalla provincia di Cuneo ha raggiunto Leopoli nei giorni precedenti al Natale

A sinistra la direttrice dell'ospedale civile Miria Pishchanska di Izyum, a destra don Gregorio

A sinistra la direttrice dell'ospedale civile Miria Pishchanska di Izyum, a destra don Gregorio

Izyum, nell’oblast di Kharkiv, è una delle città divenute simbolo del conflitto che dal 24 febbraio sta interessando l’intera Ucraina. Qui dal 28 febbraio sono cominciati i primi attacchi in un centro che prima della guerra contava 45.000 abitanti

Situazione che sfociò in pochi giorni nei bombardamenti del 3 marzo che causarono la morte di otto civili. Episodio che, nei fatti, innescò quella che passerà alla storia come la battaglia di Izyum. Dopo un mese la città cadde sotto il controllo russo ai primi di aprile

IZYUM, LA CITTA' RICONQUISTATA

Ma Izyum è anche sinonimo di resistenza. Da qui è ripartita la controffensiva che ha portato agli inizi di settembre a liberare la città mostrando le difficoltà dell’avanzata russa che ebbe come conseguenza l’indizione da parte del Cremlino del referendum di annessione delle quattro regioni ucraine e alla mobilitazione parziale

Dopo la liberazione, la città divenne, suo malgrado, nota per l’orrore delle fosse comuni: 440 cadaveri vennero rinvenuti dalla polizia locale in un bosco nella periferia del comune.

SENZA INFRASTRUTTURE NE' CORRENTE ELETTRICA

Izyum prova ad andare avanti nonostante l’80% delle infrastrutture siano state distrutte. A questo si aggiungono i recenti attacchi in tutta l’Ucraina alle forniture di energia che stanno mettendo a dura prova la popolazione durante questo primo inverno in guerra.   

In questa drammatica situazione è giunto questa mattina, martedì 27 dicembre, a pochi giorni da Natale un generatore elettrico da 48kilowatt di corrente lineare destinato all’ospedale civile di Miria Pishchanska, che garantirà continuità energetica alla struttura. La consegna è stata effettuata alla direttrice della struttura da Don Gregorio, parroco attivo nella diocesi di Leopoli, città dove lo scorso venerdì 16 dicembre è giunta la spedizione umanitaria partita dalla provincia di Cuneo nella notte di martedì 13 dicembre. 


DALLA PROVINCIA DI CUNEO LA MISSIONE DI KIRA

Il generatore è stato donato dall’azienda Microplus di Marene alla Kira Association, associazione fondata dal verzuolese Paride Lanciani all’inizio del conflitto. 

Nell’anno corrente sono già state organizzate diverse spedizioni. A marzo, ad aprile e a luglio. In quelle occasioni furono portati medicinali, vestititi e cibo. Questa volta il carico è stato differente.

"Il problema in Ucraina - ci spiegava prima della partenza Paride Lanciani - ora è energetico con il freddo dell’inverno e gran parte della popolazione che non può scaldarsi. KIRA si è immediatamente attivata nell’organizzazione di una missione nella settimana antecedente il Natale, nell’obiettivo di raccolta di fondi e materiale di prima necessità. Sono giunte richieste di generatori di corrente come elemento primario d’urgenza.”


4.000 KM IN QUATTRO GIORNI

Un camioncino è stato interamente occupato dal generatore di corrente destinato all'ospedale. Sugli altri mezzi viaggiavano 18 generatori più piccoli, una decina di stufette, centinaia di coperte e quintali di attrezzature termiche per affrontare l’inverno.

Il carico di solidarietà è giunto - dopo aver macinato 4.000 km in quattro giorni, anche sotto la neve - ai salesiani di Leopoli. Il materiale, preso in carico da don Gregorio è stato trasportato nei territori che più ne avevano necessità, in particolar modo nell’area di Izyum (distante 800 km da Leopoli) e nell’oblast di Kiev. 

PROSSIMAMENTE UNA NUOVA MISSIONE

“Oltre all'ospedale di Izyum - spiega Paride Lanciani tornato domenica 18 dicembre dalla spedizione di Kira - altri generatori sono stati forniti a una scuola dove sono presenti dei bambini con autismo. Senza energia tutte queste attività non possono sopravvivere. Stiamo già organizzando una nuova missione per il mese di gennaio. Ci hanno segnalato altri ospedali senza corrente dove vorremmo arrivare con nuove raccolte sul territorio."

Daniele Caponnetto

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