Economia - 27 dicembre 2022, 14:39

Lo shopping Ferrero ora tocca l’Italia: nel mirino i croissant della napoletana Cupiello

Dopo i gelati Wells trattative sarebbero in corso con la campana Fresystem, azienda leader nel mercato nazionale della colazione al bar e dello snack veloce

Lo stabilimento Ferrero di Alba (foto Andrea Boano)

Lo stabilimento Ferrero di Alba (foto Andrea Boano)

A meno di un mese dalla notizia dell’acquisizione dei gelati Usa Wells (leggi qui), l’industria della Nutella torna alla ribalta delle cronache economico finanziarie per un’indiscrezione di mercato che questa volta – la prima da quanto il gruppo ha inaugurato un’ormai ricca serie di operazioni di crescita per linee esterne – riguarda un’azienda italiana.

A darne conto nelle scorse ore "Il Messaggero", secondo il quale l’industria di Alba starebbe trattando l’acquisizione di Fresystem, azienda napoletana specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno surgelati, dolci e salati. Le due realtà – scrive il quotidiano romano – starebbero negoziando i valori della transazione per un’operazione che dovrebbe concludersi già a gennaio.

Realtà con sede a Caivano, in provincia di Napoli, attiva nel "private label" e nella produzione col marchio di proprietà Cupiello, sul proprio portale Fresystem si descrive come il "leader produttivo nel panorama della colazione italiana", forte di una capacità produttiva annua di oltre 40.000 tonnellate e 1 milione di pezzi al giorno, per più di 400 referenze in totale. Una produzione che in parte è destinata al conto terzi (con clienti grandi marchi come Unilever, Nestlè, Autogrill, McDonald’s, Chef Express e le principali catene al mondo della ristorazione veloce), mentre una divisione opera commercializzando direttamente i prodotti col noto marchio di croissant Cupiello.

Sino al 2016 l’azienda campana era presieduta e guidata da Imma Simioli, figlia del fondatore Raffaele, che negli anni Sessanta era titolare della Mondialgelo, realtà che produceva gelati per marchi come Algida e Motta. Questi rilevò l’azienda dalla Gepi, la finanziaria pubblica che ai tempi assorbiva aziende decotte, e ne promosse il rilancio puntando sul nascente mercato della colazione al bar e dello snack veloce. Ne diventò leader in Italia, dove si stima che un cornetto su quattro arrivi dallo stabilimento a un passo dalla Reggia di Caserta, vendendo croissant e muffin surgelati e da cuocere direttamente nel punto vendita, realizzati con un know how messo a punto grazie a importanti investimenti in innovazione e tecnologie. Nel 2016 l’azienda era arrivata a contare 200 dipendenti, per un fatturato allora attestato a 60 milioni di euro.

Ezio Massucco

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