Attualità - 20 dicembre 2022, 10:40

Cuneo, IllumiNatale tra sfarzo e contenimento dei costi: “Si può regalare socialità e ridurre gli sprechi”

Il consiglio comunale ha affrontato l’argomento con l’interpellanza di Paolo Armellini, che ha sottolineato come alcune parti della città siano rimaste ‘senza luce’

Cuneo, IllumiNatale tra sfarzo e contenimento dei costi: “Si può regalare socialità e ridurre gli sprechi”

Cosa avrebbe dovuto chiedere la città di Cuneo a Babbo Natale, nell’organizzazione delle luminarie natalizie e dell’edizione 2022 di IllumiNatale: sfarzo e ostentazione o un’atmosfera più contenuta date le circostanze internazionali relative al caro energia?

La domanda è stata posta – in maniera indiretta, ovviamente – dal consigliere comunale Paolo Armellini (Indipendenti) nel corso dell’ultimo consiglio comunale dell’anno tramite un’interpellanza dedicata all’evento natalizio e alla sua più ‘classica’ versione estiva. “I cittadini si chiedono i costi, le spese, degli ultimi cinque anni di attività degli eventi – ha detto Armellini - , perché il dubbio che viene è che l’Illuminata in tutte le sue forme celebri se stessa più che la città”.

La crisi energetica doveva ridurre l’utilizzo delle luminarie natalizie, un’iniziativa che molti comuni hanno cercato di sostenere – prosegue il consigliere - . Credo anche che sia dovere morale di un’amministrazione comunale farlo, pur nella necessità di garantire un momento di socialità in occasione del Natale. Ma è davvero di sfarzo che aveva bisogno Cuneo? Di ingabbiare il Barbaroux con le luminarie, senza alcun rispetto? Di lasciare alcune parti della città, tra cui corso Giolitti, senza luci?

“Giuste sollevazioni di Armellini, la città aveva bisogno di un momento così”
I consiglieri comunali, tranne qualche caso, hanno sostenuto più la critica rispetto alla ‘diffusione saltuaria’ delle luminarie che quella generica al momento di condivisione vissuto dalla città all’atto di accensione delle luminarie stesse.

L’illuminazione rende più caldo e famigliare il Natale, e dopo quello che abbiamo subito in questi anni era giusto spendersi in questo modo – ha rincarato Civallero, sostenuto anche da Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) - . Vero, però, che l’energia è stata spesa e la città non ha vissuto nello stesso modo l’evento”.

Nettamente più critico Ugo Sturlese: “Il messaggio di questo profluvio di luci è sempre stato sbagliato, e non lo dico da oggi. L’evento coinvolge la cittadinanza, è indubbio, ma si possono realizzare anche altre attività o in un’altra maniera”.

Manassero: “Abbiamo sollevato gli esercenti dal costo delle luminarie”
Illuminata non nasce come ‘manifestazione di luce’ che con la nostra tradizione ha poco a che fare ma come momento aggregativo del territorio (tanto che la luce sul corso centrale e in diffusione nel resto c’è sempre stata) e dei suoi aspetti più religiosi – ha detto la sindaca Patrizia Manassero, presidente del comitato Cuneo Illuminata dalla sua elezione e già critica, in passato, rispetto all’evento - , tant’è che per esempio l’Illuminata estiva quest’anno ha spento le luci e ha abbracciato la manifestazione dell’infiorata”.

Quest’anno ci siamo interrogati a lungo sul farla oppure no – ha continuato la sindaca - . Ci siamo accordati perché le risorse degli sponsor provvedessero alla spesa dell’illuminazione e il contributo del Comune coprisse invece la parte di spettacoli che andrà sino al 6 gennaio, in maniera diversa rispetto al passato e con l’idea di venire incontro agli esercenti. C’è da dire, però, che il costo principale dell’evento è relativo alla spesa delle luminarie in sé e non del consumo di energia elettrica: in questa edizione abbiamo comunque realizzato scelte specifiche di contenimento”.

Simone Giraudi

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