"Più che di novelli e pericolosissimi John Waine, contro innocenti piccioni la città di Cuneo avrebbe bisogno di competenza ambientale, lungimiranza e coraggio ad affrontare un tema così attuale come l'ambiente, che richiede, sempre più, di andare verso la natura e non contro".
Si conclude così la lettera che Marco Bravi, presidente del consiglio nazionale e della sezione di Torino dell'Ente Nazionale Protezione Animali, ha inviato alla nostra redazione. Tema principale dello scritto 'l'emergenza piccioni' della città di Cuneo, tematica già sollevata in consiglio comunale dalla consigliera Noemi Mallone nell'ultima seduta.
"Sono ormai passati un bel po' di lustri da quando proposi, all'allora neo sindaco Alberto Valmaggia, di fare entrare Cuneo nel programma 'Città degli Animali' che proponeva una serie di interventi per rendere serena la reciproca convivenza fra cittadini e animali, fra cui la riduzione dei piccioni cittadini attraverso la somministrazione controllata di mangimi antifecondativi - si legge nella lettera - . Ascoltò con interesse e, visto che risultati apprezzabili di una tale operazione sono attesi in due o tre anni, assicurò che l'avrebbe inserito nell'allora futuristico piano 'Cuneo 2020'. Oggi, a fine 2022, facendo lo slalom fra lattine, vetri rotti e cartacce di ogni tipo, vengo a leggere dei numerosi interventi dei Consiglieri comunali, tutti mirati sull'abbattimento dei piccioni e facendo, invece, generiche menzioni su interventi sulle emissioni umane".
Bravi sottolinea come i piccioni possano effettivamente essere portatori di malattie ma con una casistica limitatissima - "se non inferiore ai casi di scabbia e altre malattie umane che arrivano dal degrado" - . Aggiunge poi che i piccioni fanno parte della fauna selvatica, bene indisponibile dello Stato e quindi non abbattibili a piacimento anche perché trattasi di un metodo inefficace dagli effetti temporanei.