Il messaggio della sindaca Patrizia Manassero – espresso in consiglio comunale – è chiarissimo: la città di Cuneo vuole una gestione pubblica dell’acqua e lavora costantemente perché si possa addivenire alla concretizzazione di questa volontà.
Ma tra il dire e il fare, purtroppo, c’è davvero di mezzo il mare perché a quattro anni dalla scelta referendaria della gestione interamente pubblica dell’acqua la società consortile provinciale Co.Ge.Si. si trova ancora alle prese con la liquidazione del valore residuo dovuto alle società private.
Boselli non risparmia né soggetti pubblici né privati
Lo stato della diatriba tra alcune società di gestione privata – autrici di diversi ricorsi tra cui l’ultimo, datato a inizio novembre, contro la decisione del Tribunale Superiore delle Acque - e il consorzio è stato al centro di un ordine del giorno presentato dal gruppo consigliare cuneese ‘Indipendenti’: una mozione d’ordine rivolta alla sindaca e alla giunta per una presa di posizione decisa e inequivocabile.
“Sarebbe semplice dire che tutto ciò che era possibile fare è stato fatto, ma noi abbiamo qualche dubbio in merito – ha stabilito Giancarlo Boselli - : crediamo non si sia data una spinta così forte come si sarebbe potuta dare, non si è fatta un’azione forte per raggiungere l’obiettivo e non lo diciamo soltanto noi”.
“Ritengo che al più presto tutti i soggetti coinvolti vengano chiamati in commissione per darci spiegazioni precise che vadano oltre le lagnanze delle ultime settimane – ha proseguito Boselli, che ha ricordato l’affaire legato alla perdita di 41 milioni come fondi PNRR - . E non concentriamoci unicamente sulle responsabilità, indubbie, dei privati: PD e Azione hanno messo in posizioni di responsabilità dei politici puri per dar loro una prebenda, e questi sono i risultati. Ho già sollecitato due volte le dimissioni del presidente ATO Mauro Calderoni, solleciti però caduti nel vuoto”.
D’accordo con le posizioni fortemente critiche del leader degli Indipendenti anche Beppe Lauria, che vede come “incontrovertibile l’incapacità della politica a mettere le persone giuste al posto giusto”: il consigliere comunale ha però bacchettato Boselli nell’auspicare che la presentazione dell’ordine del giorno fosse stata condivisa con l’intero consiglio comunale, data l’importanza dell’argomento.
Seguendo questo spunto Boselli ha quindi ritirato il documento, con l’intenzione di riproporlo ai capigruppo e cercare la più ampia condivisione possibile.
La sindaca: "Chi rallenta l'iter ha nome, cognome e una paternità politica"
Ugo Sturlese ha sottolineato, ancora, la responsabilità dei soggetti privati nella questione che – per lui - “sta assumendo aspetti ridicoli, se non fossero anche esageratamente drammatici”.
“L’obiettivo di una proficua gestione pubblica potremmo concretizzarlo anche oggi, ma serve coesione di politica e territorio – ha detto Vincenzo Pellegrino - . Determinazione e coesione sono necessarie, e non ho dubbi in merito all’opera di controllo messa in campo dalla sindaca quotidianamente: inutile ribadire che, contando l’ultimo ricorso presentato, tra ritardi e ulteriori costi sull’autorità d’ambito grava già una spesa di 160.000 euro”.
“Che Cuneo sia a favore dell’acqua pubblica il consiglio l’ha ribadito più e più volte, e i responsabili dei dieci ricorsi presentati in questi anni, che hanno intralciato l’attività dei consorzi e hanno anche paternità politiche ben chiare alle spalle, hanno nomi e cognomi” ha chiarito la sindaca Patrizia Manassero nel proprio intervento.
“Ogni ricorso significa uso di tempo, risorse umane ed economiche e blocco dell’attività per periodi di lunghezza variabile e significa, letteralmente, ‘giocare con l’acqua’ - ha aggiunto Manassero - . Con il rischio concreto di portare la gestione a una gara pubblica che porterebbe il controllo che possiamo adottare come territorio sulla questione ad azzerarsi del tutto. Non si scherza con l’acqua: dobbiamo lavorare tutti, insieme per il raggiungimento dell’obiettivo”.