Economia - 20 novembre 2022, 17:53

Domani quattro ore di sciopero all'ex Ilva di Racconigi insieme a tutti gli stabilimenti Acciaierie d'Italia

Il braccio di ferro nasce sulla revoca di commesse a 145 ditte di appalti collegate alle imprese Ex Ilva dove operano circa 2mila lavoratori. Sul piatto anche il miliardo di euro, sancito con il Dl Aiuti bis, che dovrebbe sbloccare Invitalia

Domani quattro ore di sciopero all'ex Ilva di Racconigi insieme a tutti gli stabilimenti Acciaierie d'Italia

All’ex Ilva di Racconigi nella giornata di domani lunedì 21 novembre si incroceranno le braccia per la mobilitazione indetta in tutti gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia da Cgil, Cisl e Uil.

A far scattare lo sciopero la mancata presenza dei vertici di Acciaierie all’incontro tra sindacati, enti locali e il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo D’Urso avvenuta lo scorso 17 novembre. 

Il braccio di ferro nasce sulla revoca di commesse a 145 ditte di appalti collegate alle imprese Ex Ilva dove operano circa 2mila lavoratori. Sul piatto anche il miliardo di euro, sancito con il Dl Aiuti bis, che dovrebbe sbloccare Invitalia. Un’accelerazione, parrebbe, richiesta dall’azionista di maggioranza Arcelor Mittal per sanare i conti, ma su cui il governo lavora affinché sia inserito in un aumento di capitale, prospettiva inizialmente prefissata per il 2024. 

Le quattro ore di sciopero a Racconigi, dove operano 105 persone nella produzione di tubi in acciaio, saranno sui due turni e in uscita. Non si terrà nessun presidio al di fuori dello stabilimento.

Daniele Caponnetto

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